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FALSE TIMBRATURE AL “MATTEI” DI VIESTE: 33 INDAGATI TRA BIDELLI, CUOCHI E IMPIEGATI SCOLASTICI

La procura di Foggia chiude le indagini: contestata la falsa attestazione di presenza.

Passavano il badge all’ingresso dell’istituto, ma spesso si trovavano altrove, lontani dal luogo di lavoro. Sono in tutto 33 (non tutti “falsi timbratori”) i dipendenti dell’Istituto professionale per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera “Enrico Mattei” di Vieste destinatari dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari firmato dal sostituto procuratore Enrico Infante. Le accuse, in molti casi, ruotano attorno alla falsa attestazione della presenza in servizio.

L’inchiesta riguarda alcuni componenti del personale scolastico di vario profilo: collaboratori, assistenti, cuochi, autisti, infermieri e guardarobieri. Si tratta di dipendenti in servizio presso una delle scuole storiche del Gargano, punto di riferimento per la formazione professionale nel settore turistico-alberghiero.

Secondo quanto emerso, alcuni dei coinvolti avrebbero timbrato regolarmente l’ingresso senza però prendere servizio effettivo, assentandosi per ragioni private o non giustificate. Le posizioni sono ritenute eterogenee dalla procura: per alcuni il danno erariale ammonterebbe a poche decine di euro, per altri a qualche centinaio. In ogni caso, la contestazione centrale riguarda l’irregolare attestazione della presenza lavorativa.

Tra i 33 destinatari del provvedimento figurano residenti di Vieste, San Giovanni Rotondo, Monte Sant’Angelo, Manfredonia, San Marco in Lamis, Foggia e anche Ariano Irpino.

Ora gli indagati hanno venti giorni di tempo per depositare memorie difensive, documenti o chiedere di rendere dichiarazioni spontanee. Solo al termine di questa fase la procura potrà decidere se procedere con una richiesta di rinvio a giudizio o valutare eventuali soluzioni alternative, tra cui la giustizia riparativa nei casi compatibili.

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