In Puglia (e non solo) non serve sempre conoscere i nomi delle persone con cui si chiacchiera, che sia attorno al bancone di un bar oppure in una cornice più formale. La parola «fra» salva sempre.
C’è chi dice che se si ripercorre l’Italia da sud a nord il linguaggio «invecchia». Perché? Se al sud spopolano termini come «fra» (o la sua versione inglese «bro»), a Roma si dice «zì» («zio») e a Bologna «véz» («vecchio»).
In Puglia (e non solo), infatti, non serve sempre conoscere i nomi delle persone con cui si chiacchiera, che sia attorno al bancone di un bar oppure in una cornice più formale. La parola «fra» salva sempre. Ma – perché no – anche l’appellativo «amo» aiuta in quei contesti dove risulta troppo difficile ricordare il nome di battesimo dell’amico o l’amica di quel conoscente appena incontrato.
Ma, nel barese, è «uaglio» a prevalere su tutto. Insomma, l’importante è non risultare «cringe» (o «cringissimo»). Termine che, secondo Treccani, è detto «di fatti, comportamenti o frasi percepiti come ridicoli e imbarazzanti da chi osserva o ascolta». O meglio «la sensazione di disagio e di imbarazzo provata; anche, in concreto, ciò che provoca tale sensazione». Tutti comportamenti a cui la Gen Z fa molta attenzione. A differenza (spesso) dei «boomer» e del loro uso dei social.
Ma sono tanti i vocaboli che stanno svecchiando i dizionari, da nord a sud Italia. Da «stai chill» a «sincero». E ancora: immaginiamo di essere al mare e postare una foto sui social in cui leggiamo un libro, con il titolo ben in evidenza. Può arrivare un commento che dice: «Ma stai flexando il libro?». Vale a dire: «Stai mettendo in mostra la copertina per farti notare?».
E poi: «Sono nel prime» per dire di essere «al top». Contestualizzando: «Sono nel momento più alto della mia vita». E se non fosse chiaro su TikTok è pieno di video che indicano cosa vuol dire essere «nel prime».
Baresizzato? «Moh sto nel prime».
In Puglia (e non) il dizionario viene anche alimentato da termini presi dal linguaggio del poker. Allora si dice «fold» per dire che qualcosa non si vuole fare. Esempio: «Andiamo al mare?» «Fold». Viene invece in soccorso «cop» per indicare il contrario e dire: «Sì ci sono». Nell’uso: «Vieni alla festa?» Risposta: «Coppiamo».
Ma l’elenco potrebbe non finire qui. Se fai davvero un ottimo lavoro? Hai «slayato». Secondo Treccani: «Realizzare una performance molto soddisfacente». Insomma, hai fatto colpo: «Slay» (che letteralmente significa «uccidere») per la GenZ significa: «Bravo!»
E poi i classiconi ormai diventati parte del nostro vocabolario come: la mia «crush» (la «cotta»), fare lo «snitch» (fare la spia»). E «Gg»: Good game.
corrieredelmezzogiorno