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MANFREDONIA/ SPIAGGE LIBERE IL COMUNE INADEMPIENTE PER I BAGNI PUBBLICI, BAGNINO, DOCCE E NEI STABILIMENTI DIRITTO DI LIBERO ACCESSO E FRUIZIONE DELLA BATTIGIA.

AL PREFETTO DI FOGGIA

AL SINDACO DI MANFREDONIA

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

AL SEGRETARIO COMUNALE GARANTE DELLO STATO  – c/o ufficio protocollo o inviata tramite pec

OGGETTO: interrogazione urgente:

SPIAGGE LIBERE IL COMUNE INADEMPIENTE PER I BAGNI PUBBLICI, BAGNINO, DOCCE E NEI STABILIMENTI DIRITTO DI LIBERO ACCESSO E FRUIZIONE DELLA BATTIGIA.

Il sottoscritto Consigliere Comunale Capogruppo Giuseppe MARASCO con la presente interrogazione urgente visto le alte temperature che invitano i cittadini a rinfrescarsi nel mare e andare sulle spiagge,

CHIEDE ED INTERROGA L’ AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SINISTRA DELLA CITTA’ DI MANFREDONIA PERCHE’ IL COMUNE NON HA PROVVEDUTO NELLE POCHE SPIAGGE LIBERE A POSIZIONARE BAGNI PUBBLICI ANCHE MOBILI/PROVVISORI, LA PRESENZA DI UN BAGNINO SALVAVITA, DOCCE PER I CITTADINI E CON ORDINANZA OBBLIGO A TUTTI GLI STABILIMENTI DI MANFREDONIA, SIPONTO E RIVIERA SUD DEL DIRITTO DI LIBERO ACESSO E FRUIZIONE DELLA BATTIGIA?                                                                                   Premesso che:

 “ogni spiaggia libera dovrebbe essere dotata di un chiosco bar, una toilette anche per disabili, una doccia, niente barriere architettoniche,possibilmente un rimessaggio barche e un servizio di salvamento che potrebbe essere finanziato con il 10 per cento dei canoni demaniali che gli stabilimenti erogano alla Regione, dai rigirare ai Comuni di appartenenza delle aree free. Inoltre, su ogni 500 metri di costa dovrebbe essere presente il Sisbi, sistema informatico balneazione sicura, ovvero una sorta di colonnina Sos, con segnale Gps, ad uso dei bagnanti che richiedono soccorso in mare urgente”.  L’importanza dei servizi igienici in spiaggia il Comune di Manfredonia,  che non pensa a garantire i diritti a tutti i suoi cittadini – incalza – , costringendoli a bussare alle porte dei privati per utilizzare la toilette. Le poche spiagge libere rimaste dovrebbero essere attrezzate con servizi igienici, docce e pulizia quotidiana, per una semplice questione di civiltà e di rispetto”. A rompere questa magia spesso è il momento del bisogno, quando i due litri di tè freddo o la combinazione “sigaretta e caffè” fanno il loro effetto. La realtà che si incontra è spesso scoraggiante: la disponibilità di servizi igienici negli stabilimenti balneari, sulle spiagge libere e negli spazi pubblici è generalmente limitata. Quando sono presenti, le condizioni dei bagni pubblici e bagni mobili lasciano spesso a desiderare. I bagnanti sono costretti a portare fazzoletti e salviette, sapendo che l’unico rotolo di carta igienica disponibile sarà finito entro le prime ore del mattino. Inoltre, il livello di pulizia è spesso insufficiente, soprattutto considerando che i bagnanti vi entrano con ciabatte piene di sabbia e costumi bagnati. Bagni chimici e bagni mobili al mare: un diritto per tuttiL’igiene in spiaggia è una questione seria e dovrebbe essere sempre garantita. Sono tanti i servizi che devono essere garantiti soprattutto negli stabilimenti balneari; per questo è utile informarsi su ciò che effettivamente è concesso e ciò che invece è effettivamente un diritto del consumatore. Visto che siamo a ridosso dell’estate puoi approfondire l’argomento .

Diritto di libero accesso e fruizione della battigia L’articolo 11 della legge numero 217 del 2011 sancisce espressamente “il diritto libero e gratuito di accesso e di fruizione della battigia, anche ai fini di balneazione“. In pendant con la succitata disposizione, la legge numero 296 del 2006 prevede “l’obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione, anche al fine di balneazione“. In buona sostanza, il libero accesso e la fruizione gratuita della battigia (intesa quale striscia di sabbia su cui l’onda va a infrangersi) è per legge un diritto riconosciuto a tutti i cittadini. La spiaggia infatti, è un bene pubblico che appartiene al demanio (cfr. articolo 822 del c.c.) e di cui quindi la collettività può usufruire, anche se è data in concessione agli stabilimenti balneari.

giuseppe marasco