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MAFIA GARGANICA/ IL PROCESSO OMNIA NOSTRA: IMPUTATI QUASI TUTTI LIBERI ALLA REQUISITORIA DELLA DDA CONTRO I CLAN DI MANFREDONIA

In 22 presunti affiliati ai clan Lombardi, Ricucci e La Torre (tutti ex Romito) in guerra con i rivali Libergolis Miucci di Monte Sant’Angelo.

Arrivano quasi tutti liberi alla ormai prossima requisitoria della Dda 22 dei 24 imputati del processo “Omnia nostra” in corso in Tribunale a Foggia dal 26 gennaio 2023 a garganici e foggiani accusati a vario titolo di mafia quali presunti affiliati al clan Lombardi/Ricucci/La Torre (ex gruppo Romito) in guerra con i rivali Li Bergolis/Miucci; tentato omicidio; spaccio di droga; estorsione; armi; truffa; falso; trasferimento fraudolento di valori; ricettazione; incendio; intralcio alla giustizia, violenza privata; furto.

Negli ultimi giorni i giudici hanno rimesso in libertà 8 imputati detenuti in carcere o ai domiciliari, in vista della vicina scadenza dei termini di carcerazione preventiva. Restano in cella perché per entrambi non sono maturati i termini massimi di carcerazione preventiva Matteo Lombardi cui la Dda contesta d’essere a capo del clan “con funzioni di comando assoluto” (inoltre sconta l’ergastolo per l’omicidio di Giuseppe Silvestri ucciso a Monte il 21 marzo 2017 nella guerra con i Li Bergolis); e Pietro La Torre ritenuto “organizzatore dell’associazione mafiosa con funzioni di raccordo tra i vertici e le diverse articolazioni territoriali del sodalizio”.

Il processo è in dirittura d’arrivo; in corso l’interrogatorio dei testi a discarico. A breve prevista la requisitoria della Dda con richieste di condanne e/o assoluzione per Michele Bisceglia, 51 anni, San Giovanni Rotondo accusato di trasferimento fraudolento di valori; Pasquale Bitondi, (51), Mattinata per truffa e tentata truffa dei falsi braccianti e 2 falsi; Luigi Bottalico (59), Manfredonia per mafia e estorsione; Alessandro Coccia (34), Manfredonia: per trasferimento fraudolento di valori; Leonardo D’Èrcole, 53, Monte Sant’Angelo, per mafia, cui sono stati ora revocati i domiciliari;

Raffaele Salvatore Fascione, 63, Manfredonia per trasferimento fraudolento di valori; Vittorio Gentile (64), Manfredonia per trasferimento fraudolento di valori; Sebastiano Gibilisco, (51), Manfredonia per mafia; Raffaele Greco, (47) anni, calabrese residente a Milano per ricettazione di gioielli provento assalto a blindato; Hechmi Hdiouech, (41), Vieste, per mafia con revoca dei domiciliari; Giuseppe Impagnatiello, (47), Manfredonia per trasferimento fraudolento di valori; Pietro La Torre, (43),

Manfredonia, per mafia, spaccio, tentato omicidio Caterino, favoreggiamento, 3 imputazioni di armi, 4 estorsioni, incendio, intralcio alla giustizia, violenza privata, furto; Pasquale Lebiu, (44), Manfredonia, per mafia, 2 estorsioni, con revoca ora dei domiciliari; Catello Lista, (49), Manfredonia per mafia); Matteo Lombardi, (55), Monte Sant’Angelo residente vicino Varese, per mafia, tentato omicidio Caterino, autoriciclaggio; il figlio Michele Lombardi, (34), Manfredonia per media, trasferimento fraudolento di valori, 6 estorsioni, rapina, cui sono stati revocati i domiciliari;

Umberto Antonio Mucciante, (44), Manfredonia, per estorsione, con revoca dei domiciliari. Massimo Perdonò, (48), Foggia, per armi, violenza privata, con scarcerazione virtuale in quanto resta detenuto per altra causa; Bruno Renzulli, (67), Manfredonia per mafia; Mario Scarabino (52), Manfredonia, per mafia, con revoca dei domiciliari; Francesco Scirpoli, (43), Mattinata, per mafia, favoreggiamento, furto, ora scarcerato ma resta detenuto perché sconta una condanna per una rapina nel Nord Italia; Salvatore Talarico, (65) anni, calabrese residente in Svizzera per ricettazione gioielli provento di assalto a blindato; Gaetano Vessio, (42), Manfredonia, per 2 episodi di spaccio, con revoca dei domiciliari; Michelina Trotta, Manfredonia, madre di La Torre, per trasferimento fraudolento di valori.

Nel motivare le scarcerazioni chieste anche dalla Dda i giudici hanno tenuto conto di istruttoria dibattimentale quasi conclusa; lungo periodo di carcerazione preventiva sofferta; ruolo non di primo piano all’interno dell’associazione; situazione di altri imputati con posizioni analoghe da tempo liberi. Il blitz “Omnia Nostra” con 32 arresti è datato 7 dicembre 2021.

La Dda chiese il rinvio a giudizio di 45 imputati per 57 capi d’accusa: mafia contestata a 26 persone; gli omicidi di Silvestri (1 imputato) e Omar Trotta del 27 luglio 2017 a Vieste (5 imputati); il tentato omicidio di Giovanni Caterino del 18 febbraio 2018 a Manfredonia (3 imputati); 13 estorsioni e tentativi di estorsione; 11 accuse di spaccio; 10 di possesso di armi anche da guerra; favoreggiamento della latitanza di 3 ex latitanti; autoriciclaggio; truffa all’Inps dei falsi braccianti per le indennità di disoccupazione; ricettazione di gioielli;

intralcio alla Giustizia; violenza privata; furto. Il processo si è diviso in 3 tronconi: 2 imputati sotto processo dal 3 febbraio 2023 in corte d’assise per l’omicidio Trotta; 19 giudicati con rito abbreviato dal gup con altrettante condanne in primo grado, ridotti a 16 in appello con 2 assoluzioni e 14 condanne (tra cui l’ex boss Marco Raduano pentitosi che si è visto infliggere 20 anni per 2 omicidi, 1 tentato omicidio e mafia); e 24 persone sotto processo in Tribunale a Foggia dal 26 gennaio 2023.

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