Menu Chiudi

CONCLUSA LA CAMPAGNA DI INDAGINI ARCHEOLOGICHE NELL’ARCIPELAGO DELLE TREMITI

Coinvolti gli studenti. I partner L’Università di Foggia con quelle di Bari e del Salento e la Soprintendenza ai beni culturali e paesaggistici di Foggia. Dopo le Diomedee Previste tappe a Vieste, Siponto, Salapia, Taranto, Porto Cesareo, le Cesine (Vernole) e Santa Maria di Leuca-Canale d’Otranto.

Assumere il mare quale prospettiva privi­legiata per l’analisi della storia della Puglia con­sente di reinterpretare processi insediativi, eco­nomici e culturali di lunga durata. Il mare, infatti, non rappresenta solo una cornice geografica, ma un attore dinamico e strutturante dello sviluppo antropico e ambientale della regione. In quest’ot­tica si colloca il progetto M.A.R.E.A. (Mediterraneo, Archeologia, Etnografia, Ambiente), finan­ziato dall’Unione Europea attraverso i fondi Ne- xtGenerationEU, nell’ambito del progetto CHAN- GES (Spoke 1 – Università degli Studi di Bari).

Il progetto intende promuovere lo studio interdi­sciplinare e la valorizzazione del patrimonio ar­cheologico costiero e subacqueo della Puglia, at­traverso la collaborazione tra Università di Fog­gia, Università del Salento e la Società di To­pografia s.r.l. I siti oggetto di indagine includono contesti di rilevanza storica e ambientale lungo l’intero sviluppo costiero pugliese: dalle Isole Tre­miti a Vieste, dal Gargano a Siponto, da Salapia a Taranto, fino a Porto Cesareo, le Cesine (Vemole) e Santa Maria di Leuca-Canale d’Otranto.

A maggio si è svolta la prima campagna di indagini archeologiche sull’isola di San Nicola (arcipelago delle Tremiti), condotta dall’Univer­sità di Foggia (Danilo Leone e Maria Turchiano) in collaborazione con ASSO ETS, l’Università de­gli Studi di Bari (Giuliano Volpe) e la Soprin­tendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Foggia(Anita Guarnieri, Donatella Pian).

Alla missione hanno partecipato allievi della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici UniBa-UniFG, studenti, dottorandi e assegnisti delle due Università. Le attività si sono concen­trate sull’indagine di edifici riconducibili alla fre­quentazione dell’isola in età romana e medieva­le.

Grazie al supporto dei tecnici speleosubacquei dell’Associazione ASSO, particolare attenzione è stata riservata all’analisi di un articolato sistema di pozzi e cisterne che costitui­sce una testimonianza signifi­cativa delle strategie di capta­zione, conservazione e gestione delle risorse idriche in ambien­te insulare.

La distribuzione to­pografica, le tecniche costrutti­ve e le fasi di riutilizzo di queste strutture evidenziano una con­tinuità d’uso pluristratificata, attestata tra l’età romana e mo­derna, e documentano processi di adattamento tecnologico e funzionale dell’insediamento al­le condizioni ambientali e cli­matiche. Tali evidenze confer­mano l’importanza dell’acqua come elemento infrastrutturale e simbolico all’interno di un paesaggio marittimo complesso e dinamico.

Équipe di progetto: Vittoriano Ameruoso, Mas­simo D’Alessandro, Martina Delle Noci, Giacomo Disantarosa, Gianna Ferrara, Giovanni Lillo, Ma­rio Mazzoli, Luisa Pedico, Maria Teresa Pilloni, Maria Potenza, Bernardino Rocchi, Vincenzo Va­lenzano, Marco Vitelli.