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A 95 ANNI CI HA LASCIATO FRANZO GRANDE STEVENS, CITTADINO ONORARIO DI ISCHITELLA

Decano dell’avvocatura d’affari italiana, è scomparso ieri il 13 giugno 2025, all’età di 96 anni.

Era cittadino onorario di Ischitella, vantando una discendenza legata al grande giureconsulto Pietro Giannone.

Anche quest’anno era Presidente onorario della  Giuria del “Premio Città di Ischitella-Pietro Giannone 2025” (XXII edizione) presieduta da

Rino Caputo (Università Roma Tor Vergata), con Anna Maria Curci (poetessa, Redazione “Periferie”), Manuel Cohen (poeta e critico letterario), Vincenzo Luciani (poeta), Giuseppe Massara (Università Roma La Sapienza), Cosma Siani (Università Roma Tor Vergata) e Marcello Teodonio (Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli).

Storico consigliere della famiglia Agnelli, fu soprannominato “l’avvocato dell’Avvocato” .

Ha ricoperto ruoli chiave: vicepresidente Fiat, presidente Compagnia di San Paolo, presidente onorario della Juventus, presidente del Consorzio Costa Smeralda, tra gli altri

Stevens ha lasciato un’eredità morale potentissima: un richiamo a unire talento, sacrificio, passione, umiltà e senso del servizio. La sua lettera è un classico della “letteratura professionale” destinata a ispirare molte generazioni di avvocati  .

Ricordiamo il “testamento professionale” di Franzo Grande Stevens, scritto il 15 novembre 2024 e  pubblicato ieri da Legalcommunity in occasione della sua scomparsa:

 Principi professionali (“Lettera ai giovani avvocati”)

1. Talento e sacrificio.

Stevens avverte i giovani: non intraprendere la professione se non — come ammoniva il suo Maestro Francesco Barra Caracciolo — unirai al talento “un grande spirito di sacrificio” .

2. Passione totale.

La professione legale, suggerisce, dovrà invadere tutta la tua vita, richiedendo un impegno totale, in linea con l’idea shakespeariana del donarsi fino in fondo.

3. Spirito collaborativo e umiltà. Non scegliere l’avvocatura per isolarti: il confronto intellettuale – ricorda lui – ti mantiene umile, giovane e vitale.

4. Integrità.

Evita le “furberie”.

Consiglia di rispettare le leggi, anche quelle morali. Cita il testamento di un noto banchiere israeliano: vuoi solo arricchirti o fare il bene?

5. Impegno verso gli altri.

Come scrisse Piero Calamandrei: l’avvocato deve “prodigarsi per gli altri”, porgendo attenzione senza riserve.

6. Scelta di vita austera.

Raccontando di Von Karajan che rifiutava i piaceri della vita per la sua arte, Stevens concludeva con la domanda provocatoria: «Perché?» — come a sfidare la coscienza del lettore.

Teresa Maria Rauzino