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REGIONE / LOCAZIONI TURISTICHE: NESSUN OBBLIGO DI COMUNICAZIONE DEI DATI. PIOGGIA DI RICHIESTE IMPROPRIE DAGLI UFFICI DEL TURISMO

Per il consigliere Pagliaro, causa un’errata interpretazione delle norme, la Regione sta assoggettando i locatori ad adempimenti non dovuti, col rischio di sanzioni illegittime e conseguenti contenziosi. Un pasticcio non da poco, considerato che in Puglia le locazioni brevi sono almeno 40mila.

Locazioni turistiche in Puglia, facciamo chiarezza. A chiederlo con una mozione scritta è il consigliere regiona­le Paolo Pagliaro il quale, rivol­gendosi appunto all’ente Re­gione Puglia, chiede il rispetto della legge, senza pretendere la trasmissione dati sulle pre­senze del mese precedente. Ma andiamo con ordine.

“Le locazioni turistiche non sono case vacanza: la differenza sta nella natura dell’attività – non ricettiva – e nei servizi offerti – spiega subito Pagliaro – per cui la locazione turistica è un contratto di affitto a breve ter­mine che non supera in genere i trenta giorni, e non prevede servizi aggiuntivi obbligatori come pulizia, cambio bianche­ria e, in alcuni casi, colazione altre attività”. Quindi, per legge, i proprietari delle case affittate a breve termine non sono tenuti a comunicare alla Regione Puglia, entro il gior­no tassativo di dieci giorni a partire dal mese successivo, dati della movimentazione turistica del mese precedente.

Invece da giorni, dagli uffici re­gionali, stanno piovendo sol­leciti con la richiesta di questi dati. L’equivoco deriva da un riferimento di legge sbagliato: capo II anziché capo II bis. “A causa di questa errata inter­pretazione della normativa di riferimento -incalza Pagliaro – la Regione Puglia sta assogget­tando le locazioni turistiche ad adempimenti non dovuti, col rischio di diffuse sanzioni illegittime e di conseguenti contenziosi.

Un pasticcio non da poco, considerato che in Puglia le locazioni brevi sono almeno 40mila. Ecco perché ho presentato una mozione per impegnare la Giunta re­gionale ad attenersi a quanto disposto dal capo II bis della con legge regionale 57/2018, annullando con effetto imme­diato la richiesta recapitata nei giorni scorsi ai possessori di immobili che li concedono in locazione turistica, in cui si sol­lecita la trasmissione dei dati relativi al movimento turistico del mese precedente entro il giorno 10 del mese corrente”.

Andando ancora più a fondo, a livello normativo, le locazioni turistiche sono rappresentate dagli alloggi dati in locazione, in tutto o in parte, per finalità esclusivamente turistiche, ai sensi dell’articolo 1, comma 2, lettera c), della legge 9 dicem­bre 1998, n. 431 (Disciplina delle locazioni e del rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo) e tali locazioni sono tenute a iscriversi al Registro regionale delle strutture ricet­tive per ottenere l’attribuzio­ne del Codice Identificativo di Struttura – C1S.

La Giunta Regionale, con Provvedimen­to n. 22 del 13/01/2020, pub­blicato sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia n.19 del 11/02/2020, ha disciplinato le modalità attuative e di gestio­ne del Registro Regionale delle strutture ricettive non alber­ghiere e in più i locatori degli alloggi concessi in locazione per finalità esclusivamente tu­ristiche sono tenuti, a partire da marzo 2020, a effettuare la registrazione della struttura digitalmente, indicando inol­tre il Codice Identificativo di Struttura – CIS per ogni singola unità ricettiva pubblicizzata, con scritti o stampati o sup­porti digitali e con qualsiasi al­tro mezzo all’uopo utilizzato.

Ma niente comunicazioni dati su presenze o altro. E dunque il consigliere Pagliaro – capo­gruppo de ‘La Puglia Domani’ – infine spera che, proprio in concomitanza con l’avvio del­la stagione estiva, l’Ente non voglia andare in direzione op­posta alla legge, pretendendo adempimenti non dovuti che vanno in senso opposto alla semplificazione e alla traspa­renza di chi affitta la propria casa per un tempo breve, senza fare attività ricettiva imprendi­toriale.

gazzettamezzogiorno