Le distrazioni di questi giorni: il pensiero ondivago trumpiano; la vacuità aeriforme del cosiddetto G7; il continuo massacro di Gaza; i conflitti di Russia, Ucraina, Israele,Iran; una presidente europea impegnata ad armare l’Europa; un parlamento nazionale che si balocca con il terzo mandato regionale, hanno oscurato quasi del tutto l’ultimo rapporto 2025 della Caritas che ci ha ricordato un’altra guerra e come siamo messi in casa nostra: EUROPA, con gravi problemi di stagnazione e corsa al riarmo, il 21% della popolazione vive in una condizione di rischio povertà o esclusione sociale. Si tratta di oltre 93 milioni di individui. Bisogna avvisare la Ursula von derTruppen.
ITALIA, settimo Paese per incidenza di persone a rischio povertà o esclusione sociale. I numeri sono pesanti, al 23,1%, in aumento rispetto al 22,8% del 2023. Solo Bulgaria, Romania, Grecia, Spagna, Lettonia e Lituania registrano valori più alti. ISTAT, quasi un residente su dieci vive in uno stato di povertà assoluta, il 9,7% della popolazione.
Al provvedimento del Reddito di cittadinanza si contavano 3,5 milioni di poveri, oggi complessivamente sono saliti a circa 6 milioni di poveri assoluti. 2 milioni e 217 mila famiglie, che non dispongono delle risorse necessarie per una condizione minima e dignitosa, impossibilitati cioè all’acquisto di alimentazione adeguata, cure mediche, abbigliamento, abitazione. Il “caro vita”ha lentamente eroso il potere d’acquisto delle famiglie, rendendo sempre più difficile il far fronte alle spese quotidiane.
RETRIBUZIONI, tra il 2019 e il 2024 le retribuzioni sono diminuite del 4,4%. Dal 2008 al 2024, la perdita complessiva del potere d’acquisto dei salari è stata dell’8,7%, il peggiore tra tutti i Paesi del G20.
SANITA’, altra nota dolente, il 9,9% della popolazione, circa 6 milioni di persone, rinuncia a prestazioni sanitarie necessarie: visite specialistiche, esami diagnostici, radiografie, ecografie, risonanze magnetiche, ecc…Da un lato le lunghe liste d’attesa, dall’altro i costi che le famiglie non riescono a sostenere. E il fenomeno è in crescita.
Ora diciamo alla Ursula von derTruppen che con la sua proposta di riarmo, per una spesa preventivata di 800 miliardi di euro, si può affrontare e vincere la guerra alla povertà di 93 milioni di poveri europei. Al governo italiano che, prima di preoccuparci del premierato, della riforma sui giudici, del terzo mandato alle prossime regionali, di far arrivare i treni in orario, vi è un 10% di popolazione in condizioni di povertà assoluta. All’intera, cosiddetta, classe politica ricordiamo solo che questo Rapporto Caritas 2025 è una sconfitta per tutti.
michele angelicchio