Si è tenuta a Foggia, presso l’elegante cornice di Palazzo Dogana, l’edizione più recente del premio “Ciò che Caino non sa”, iniziativa culturale di grande impatto sociale dedicata alla lotta contro la violenza di genere e gli abusi sui minori. Il premio, che si articola anche in sezioni dedicate alla letteratura e alle arti visive, ha l’obiettivo di sensibilizzare e stimolare il pensiero collettivo attraverso la solidarietà e l’espressione artistica.

Tra i riconoscimenti assegnati, spicca il Premio Speciale “Irene Sendler” andato alla poetessa viestana Lucrezia D’Accia per la sua intensa poesia “Ieri sarò domani”. Un testo profondo e carico di significato, perfettamente in linea con i valori del premio.
«Dedico questo premio alla mia compianta amica Palma Dipinto» – sono state le prime parole emozionate di Lucrezia al momento della premiazione.
La poetessa ha poi voluto ringraziare la fondatrice e presidente del premio Maria Teresa Infante, il pro-rettore Massimo Massa, l’intera giuria e commissione, Gilberto Vergoni per la motivazione assegnata all’opera e Enrico Frusciante per l’opera pittorica che ha accompagnato il riconoscimento.
Un successo che onora non solo la sensibilità dell’autrice, ma anche Vieste, che attraverso i suoi talenti continua a farsi portavoce di cultura, memoria e impegno civile.

