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IL GARGANO MAGICO DI CLAUDIO LECCI NELLE “NOTTI DI KALENA”

Le notti di Kàlena» sono quattro novelle per bambini, firmate da Claudio Lecci (Edizione dell’autore, su Amazon a 16 euro) e am­bientate nell’omonima abbazia di Peschici. Fiabe su carta ma forti di altrettanti cartoni animati (gratis su Youtube e Facebook), a comporre un ambizioso progetto letterario e divulgativo destinato in particolar modo a chi poco è edotto della meravigliosa densità di contenuti storici e culturali espressi dal Gargano, e cioè i giovanissimi pugliesi e i turisti d’ogni età.

L’autore è un intellettuale (ma conoscendolo si adonterebbe della definizione) foggiano, classe 1953, che per mezza vita ha fatto il poliziotto fino a rag­giungere il ruolo di questore a Pisa. «Kàlena – rac­conta Lecci – nasce perché sono innamorato di Pe­schici. Lungo la stradina per casa mia, si passa per questa antica abbazia. Quando Domenico Martucci, uno degli eredi, è riuscito a farla riaprire, ci sono entrato e ne sono rimasto incantato. Lì ho incon­trato un’amica, Carmela, guida turistica. A lei e all’abbazia ho dedicato queste quattro fiabe».

Le novelle sono state realizzate col patrocinio di Comune di Peschici, Provincia di Foggia, Parco Nazionale del Gargano e Regione e «il 3 luglio – annuncia Lecci – la senatrice Anna Maria Falluchi ha organizzato la presentazione del libro in Senato». «Lo scopo – continua – è di additare ai ragazzi i sentimenti passando per il territorio della provincia foggiana, segnatamente il Gargano». I cartoni ani­mati «sono stati realizzati con i più recenti stru­menti informatici grazie a Giuseppe Bottalico e Davide Vocale».

 «Il mio è un moto reattivo al lin­guaggio volgare dei rapper, che ha imbastardito e abbrutito la sintassi comunicativa dei ragazzi, che sono stati improvvisamente depauperati dell’ele­ganza della lingua italiana e sono stati portati per mano dal becero consumismo elettronico e specu­lativo sulla strada del volgare. In reazione a questo – continua Lecci – io che sono un allievo del preside Soccio, ho provato con poche parole a raccontare i sentimenti e le sensazioni partendo dal territorio del Gargano che è ricco di insegnamenti e cultura.

Una Storia che viene tenuta nascosta ai ragazzi, non viene narrata. Bisogna far capire che la nostra ric­chezza non è nei videogiochi, nel becero e nel con­sumismo, ma nella riscoperta del passato, per trarre i migliori insegnamenti per il futuro. Di questo sono stati spogliati i ragazzi. Io voglio recuperare la sin­tassi delle fiabe per portarli per mano verso un futuro migliore, che passi attraverso il nostro ter­ritorio.

Anche con la strategica finalità di additare ai turisti, ai fini di destagionalizzare le vacanze, gli aspetti del Gargano che non si esauriscono in sa­luberrimo bagno a mare. Capire perché Peschici e Vico parlano con cadenze croate, raccontare la sto­ria della Chianca Amara sulla quale migliaia di viestani furono decapitati da Dragut Rais, tutte que­ste cose e altre, ai ragazzi non vengono spiegate. Non sanno perché i veneziani vennero in aiuto dei garganici, non sanno che navigavano sulla Via della Seta con navi costruite con gli alberi della Foresta Umbra. Tutte queste cose i ragazzi non le sanno».

gazzettamezzogiorno