Menu Chiudi

REGIONALI/ VANNACCI C’È «SARÀ CANDIDATO IN PUGLIA». IL GENERALE: STUDIEREMO LA STRATEGIA MIGLIORE PER VINCERE. MARTI: PRONTI IN AUTUNNO A CAMBIARE PAGINA DOPO EMILIANO

Tre volte in Puglia in quin­dici giorni e tre indizi fanno una prova. Il generale Roberto Vannacci, vicese­gretario federale, prepara così la sua discesa nella liste della Lega per le re­gionali: sarà capolista per il Carroccio, probabilmente in tre province. In attesa dell’ufficializzazione, ieri, nell’incontro nella sala del resort Terra Nobile, pur con temperatura quasi sahariana, tre­cento sostenitori lo hanno acclamato come una rockstar (una militante gli ha anche donato una forma maxi di pane di Altamura Dop).

Accompagnato dal segretario regio­nale Roberto Marti; dal deputato Ros­sano Sasso e dal consigliere regionale Fabio Romito, l’eurodeputato – che qui ha raccolto un cospicuo bottino di pre­ferenze nel giugno 2024 – ha puntua­lizzato il suo impegno: «Vannacci in Pu­glia ci sarà, dove? Aspettiamo perché sapete che la sorpresa è un principio dell’arte della guerra». Poi ha aggiunto: «Sicuramente ci sarò, nel senso che ver­rò in Puglia, seguirò le regionali e tro­veremo insieme a tutti gli uomini del partito e a tutte le alleanze, la strategia migliore per avere il migliore risultato». E ai rivali del campo progressista ha inviato un primo messaggio: «La sini­stra qua in Puglia dovrà combattere, non avrà la strada libera, ve lo posso assicurare». Sulla stessa linea il sena­tore Marti: «Come governatore candi­deremo una personalità condivisa con tutta la coalizione. Vannacci? La scelta sarà sua, ma sono sicuro che sarà al nostro fianco». Quindi c’è già pronto il posto di capolista.

Sulle regionali poi Vannacci ha ri­conosciuto la legittimazione popolare del governatore uscente Emiliano: «È stato rieletto, quindi sono molto pro­grammatico: se una persona riscuote il favore dei suoi elettori, i cittadini hanno sempre ragione. Dico però che si può fare estremamente meglio e noi siamo qua per mettere in campo una persona che abbia le qualità per fare meglio».

In sala ci sono tanti militari o ex pa­racadutisti, e dirigenti salviniani di Ba­ri e provincia: Felicità Jirillo, Daniela Castellano, l’ex parlamentare Anna Ri­ta Tateo, Mario Pilolli, militanti storici della destra identitaria. E non solo: c’è anche Massimo Cassano, ex sottosegre­tario, sostenitore del Carroccio già nelle ultime europee, e i vertici di Indipen­denza, il movimento di Gianni Aleman­no guidato nella regione da Paolo Sca­gliarmi. Con un banchetto per il libro cult del generale si distinguono anche i patrioti del «il mondo al contrario», as­sociazione vannacciana, nella regione guidata da Claudio Spinelli. Il consi­gliere comunale barese Giuseppe Carrieri ha ricordato le centinaia di firme raccolte a sostegno del decreto sicurezza e l’affetto popolare per Vannacci riscontrato in una salumeria del quartiere Libertà: «Mi dicono salutatemi Roberto. E’ entrato nel cuore dei baresi».

Sul tema sicurezza Vannacci non si è tirato indietro: «Il decreto è una grande vittoria della Lega, del centrodestra ed è solo il primo passo. Ce ne saranno pro­babilmente degli altri ma andiamo nella direzione giusta». E ha argomentato an­cora: «Da quando è stato approvato, chi occupa una casa può essere cacciato fuori, perché è una cosa illegale, ingiu­sta e illegittima». «Con il decreto si­curezza diamo più sostegno, più tutele alle forze debordine – ha proseguito – non è più possibile impedire la libertà ai cittadini che vogliono andare a lavo­rare». «Vedete, la sinistra – ha attaccato – ha girato le cose e dice che il decreto sicurezza è liberticida, invece è il con­trario perché dà più libertà ai cittadini onesti e vuole terrorizzare i delinquenti. Quindi, evviva il decreto sicurezza».

Sul piano dei contenuti, Vannacci in­terpreta al meglio la linea sovranista del gruppo dei Patrioti, a-cui la Lega ade­risce con Viktor Orban e Marine Le Pen: «La situazione internazionale ci preoc­cupa. È in parte figlia di questa Europa che non conta nulla, a causa delle po­litiche a trazione socialdemocratica de­gli ultimi vent’anni». E ribadisce che «l’Ue non ha voce in capitolo nella guerra tra Russia e Ucraina e non ha as­solutamente voce in capitolo con il di­sastro del Medio Oriente. Al di là dei proclami, al di là delle dichiarazioni che non hanno alcun fondamento reale, l’Europa non riesce a far nulla». «Era meglio quando era una comunità di na­zioni forti che si imponevano. Fino a trentanni fa queste Nazioni forti – ha concluso – hanno fatto la storia dell’Occidente. Oggi è un’Europa senza più gli attributi per poter influire nelle rela­zioni internazionali del pianeta».

Gongola il consigliere Fabio Romito che fa un parallelo tra i voti contro le fabbriche dell’automotive della sinistra e dei dem prò green e quelli per l’in­dustria di Vannacci: «Ha tradito il Sud chi in Europa dà forza alla follia dell’elettrico che farà chiudere le im­prese della nostra zona industriale, non Vannacci che invece a Bruxelles difen­de con forza lavoratori ed eccellenza produttiva italiana a rischio smantel­lamento per la transizione scriteriata». L’ultima battuta è di Marti, che con­ferma le urne nel 2025: «Terzo mandato o meno, in autunno siamo pronti a vin­cere in Puglia le regionali, come ab­biamo fatto nelle ultime politiche».gazzettamezzogiorno