I Conventuali erano presenti sul territorio di Vieste fin dagli inizi del XIV secolo e che il loro primo convento, intitolato a S. Francesco d’Assisi (non a S. Antonio Abate come erroneamente è stato tramandato), trovavasi fuor dalle mura, nella contrada Allegorizia43. Questo luogo, oggi centro abitato, era ubicato nella parte terminale fra via Fontana e via Marchese, ai piedi dell’ampia scalinata che conduce a corso Tripoli. Il convento è andato distrutto nel 1480, durante l’incursione saracena guidata da Achmet Basnà, ma i Frati ne hanno ricostruito un altro nella prima metà del Cinquecento sulle rovine del monastero delle Clarisse, all’estremità della penisoletta di S. Francesco.
La presenza della confraternita di S. Antonio negli atti notarili di Rubino, ci spinge a supporre che la sua costituzione doveva essere molto antica e che aveva la sua sede proprio in quel primo convento distrutto nel 1480. Doveva avere sulla popolazione un grande ascendente, visto i lasciti presenti nei rogiti anche di vari notai. Il suo cespite era consistente, inferiore solo a quello della confraternita della SS. Trinità, ma di gran lunga superiore a quelle delle altre. Un esempio della sua ricchezza si ha nella contribuzione per il rifacimento del campanone della cattedrale, come si è già detto (ved. p.76), imposta da mons. Mastellone e nella tassazione governativa trimestrale del mese di agosto del 1805 per il Tribunale Misto. Questa tassazione, distinta per ciascun sodalizio era così stabilita: Cappella del SS. Rosario e S. Maria di Marino
- – A.S.D.V., Vestana… cit., Relazione del 14 sett. 1604, fo. 436 “..in civitate Vestana adesse tria monasteria, unanquanque habet confraternitatem videlicet in Ecca Sti Francisci est confraternitas Sti Antoni Patav., in Ecca Sti Marci est confraternitas Smae Trinitatis, in Ecca Stae Mariae Carmelitanum eiusdem tituli confratas reperit extra moenia”; cfr. SPEDICATO, Sancta Infelix Ecclesia, cit. p. 131
42 – L. RIGNANESE, La devozione alla Madonna nella tradizione di Vieste, Foggia 1997, pp. 30-31.
43 – M.SIENA, Il convento dellAllegorizia, in “VIESTEOGGI”, a. VII, Die. 1994, p. 5.
duc. 1 e grana 10, Congregazione del Purgatorio due. 4,31, SS. Sacramento due. 2,19, Cappella di S. Antonio due. 3,01, Congregazione di S. Pietro d’Alcantara due. 0, 53 Cappella della SS. Trinità due. 2,37. Si è voluto prendere queste due date, distanti fra loro, solo per portare un esempio e far notare la solidità economica in cui questo sodalizio si trovava nei vari secoli.
Ha conservata la sua sede sempre nel monastero dei Conventuali, in cui possedeva la cappella di S. Antonio, la prima a destra dell’altare centrale e, uscendo dal coro, dall’uscio di sinistra, disponeva nell’atrio anche di “un sottano a mano destra… per uso di sagrestia”44, e di oratorio che senz’altro utilizzava per la conservazione dei propri arredi sacri e come sede di riunione delle assemblee della congregazione e del consiglio direttivo degli ufficiali.
Subito dopo, però, con il governo francese, le opere pie hanno subito gli espropri delle loro rendite e alcune di queste congreghe, compresa quella di S. Antonio, sono cadute in una vera e propria miseria.
L’11 dicembre del 1776 la Confraternita ha presentato la sua istanza, redatta da Michele Ferrantina, notaio e fratello del sodalizio, per conseguire il Beneplacito regio sullo Statuto e sulle Regole. A sottoscriverla sono stati i signori: dr. Michele Ferrantina; Giovannantonio Fioravanti, Giuseppe Ranieri, Tomaso Fazzini, Agostino Morelli; Michele Martino, Francesco Intana, Nunzio Cariglia, Biase Abbatantuono, Michele Intana, Giorgio Abbatantuono, Lonardo Scattino, Natale Loberto, Tomaso Baldassarre, Vincenzo Flaminio, Vincenzo Sicuro, Nicola Ruggieri, Giuseppe Molino, Pascale Solitro, Pietro Lavelli45.
I punti salienti delle Regole erano quelle di:
- intervenire nella propria chiesa in ogni quarta domenica del mese, confessarsi e comunicarsi;
- recitare ogni giorno tre Pater, tre Ave e tre Gloria, in onore della purità di S. Antonio, pregando il Santo e la SS. Trinità che li conservi in grazia e in suffragio dei fratelli defunti e delle anime del Purgatorio;
- accompagnare, vestito con l’abito della Confraternita, il fratello deceduto durante il funerale e pregare il Santissimo Sacramento, recitando per la sua anima tre De Profundis o, per coloro che non lo sanno, cinque Pater e cinque Ave;
- pagare ogni anno carlini sei al Cassiere della Cassa Mortora;
- partecipare, vestito col solito abito, alla processione della festa di S. Antonio di Padova e a tutte le altre che si fanno a Vieste.
- intervenire il 13 giugno, alle ore ventuno, alla riunione collegiale, nella camera dell’oratorio e prendere parte, con votazione segreta, all’elezione del nuovo Priore e di tutti gli altri Officiali.
Questa confraternita è stata sempre citata da tutti i vescovi nelle loro Relazioni ad limina e, inoltre, è stata aggregata da mons. Cimaglia, dopo la visita pastorale del 1752, all’omonima Arciconfraternita romana per farla partecipe degli stessi benefici a questa concessi (46) .
Durante il governo francese (1806-1815), il monastero dell’Ordine dei Conventuali è stato soppresso con il decreto del 9 agosto 1809 da Gioachino Murat, e i frati mandati via da Vieste; il monastero e tutti gli altri beni sono stati espropriati e incamerati dallo Stato. Si è salvata solo la Confraternita di S. Antonio, che ha continuato la sua attività, conservando il diritto di
- – ARCH. DI STATO DI FOGGIA (A.S.F.), Amministrazione Interna, Soppressione Convento dei Minori Conventuali di Vieste anno 1809, Fascio 143, fase. 87.
- – A.S.NA, Cappellano Maggiore, Statuti e Congregazioni, fascio 1203, ine. 97; e R.C.S.Chiara, Congreg S. Antonio di Padova, XXXVIII, 1169/14.
A.S.D.V., Vestana… cit., Relazione del 9 sett. 1753; cfr. M. SPEDICATO, o.c, p. 156.
riunirsi nella propria cappella presso la chiesa di S. Caterina d’Alessandria ubicata nel Convento, lasciata aperta al culto ed affidata ad un rettore47.
In quell’occasione, il 16 settembre 1809, fra gli arredi sacri della chiesa, è stato confiscato anche un calice appartenente alla Confraternita. Alla pretesa del sindaco di Vieste, Francesco Salomone, di non rilasciare alla legittima proprietaria il calice e la patena e di inviarlo con tutti gli altri arredi a Foggia, è intervenuto anche il donatore Giannantonio Vigilante, che si è rivolto direttamente all’Intendente di Capitanata, cav, Angelo Turgis spiegando che il calice e la patena d’argento sono stati da lui donati per voto alla cappella di S. Antonio nel 1795 e, quindi, non essendone proprietario il Convento, non potevano essere confiscati e ne chiedeva la restituzione48.
La certificazione su questa veridicità è pervenuta anche dallo stesso comitato che aveva operato la confisca, aggiungendovi peraltro “…fu rivelato da quei Religiosi tenere essi un calice tutto d’argento per il servizio Divino, ma era donato dal sig. Giannantonio Vigilante di questa città di Vieste alla Cappella di S. Antonio, amministrata da una congregazione situata nella loro chiesa medesima, e fu osservata esservi sotto al piede l’indicazione del divoto nel modo seguente ‘G.A.V. fecit”.
La restituzione è avvenuta dopo circa nove mesi, il 4 luglio 181049.
La confraternita possiede, tuttora, la bellissima statua di S. Antonio da Padova, che, a quanto si suppone, è la stessa che è stata scolpita a Ragusa (Jugoslavia) nel 1498 da Marino di Lorenzo Dobricevic per conto di Cola Paolo di Vieste, devoto del Santo, se non addirittura priore della confraternita40.
Lo stendardo, a coda di rondine, e la croce processionale sono di stoffa color marrone chiaro e riportano al centro l’immagine di S. Antonio.
L’ abito è costituito da un camice bianco tenuto alla cinta da un cingolo bianco, mentre la mozzetta di color marrone, orlata da un nastrino rosso, riporta sulla sinistra l’immagine di S. Antonio.
Nell’abito degli aspiranti la mozzetta è sostituita da una fascia, indossata a tracolla, sempre di color marrone e guarnita dell’immagine del Santo.
Oggi (2001 n.d,r.) la confraternita conta 42 Assistenti e 19 Aspiranti.
Il Corpo degli Officiali è il seguente: Priore: Silvestri Giuseppe di Nunzio; Primo Assistente Crescenzi Antonio; Primo Consigliere e Segretario Bracco Michele; Secondo Consigliere Vescera Cesare; Cassiere Vescera Francesco Antonio; Maestro di Cerimonia in Processione Abatantuono Salvatore; Cerimoniere Corso Giuseppe e Assistente Spirituale, d. Pasquale Vescera.
Le Confraternite
A cura di Matteo Siena e Nicola Basso
origini storia e sviluppo nella realtà del Gargano nord
Vico del Gargano – CENTRO REGIONALE SERVIZI EDUCATIVI E CULTURALI FG/28
2001