Gli abitanti e gli imprenditori delle Isole Tremiti sono preoccupati: il nuovo progetto da 900 mila euro, proposto dal Parco Nazionale del Gargano e da Ispra, che prevede l’installazione di campi boe tra San Domino e Capraia, rischia di compromettere il turismo nell’isola, con grande danno per l’economia locale. L’iniziativa, finanziata con fondi del Pnrr, ha l’obiettivo dichiarato di tutelare i fondali marini e le praterie di Posidonia, limitando l’ancoraggio libero e sostituendolo con ormeggi regolamentati. Ma secondo il Comune, si tratta di un piano inefficace, calato dall’alto e costruito senza alcun dialogo con chi sull’isola ci vive e lavora. A spiegarlo è il vicesindaco Gabriele Fentini: «Le nuove boe saranno posizionate in zone completamente esposte ai venti di sud-est, che sono quelli dominanti nei mesi estivi.
Questo significa che i natanti saranno costretti ad abbandonare le boe nei lunghi pomeriggi ventosi, rendendo vano l’investimento e lasciando dietro di sé solo rifiuti e pericoli». Il Consiglio comunale si è già espresso contro il progetto. Il «parcheggio» di imbarcazioni in quelle aree che attirano turisti da tutto il mondo, non è efficace, anzi rischia di essere dannoso. «Siamo i primi a voler tutelare l’isola. Qui ci viviamo noi, tutto l’anno, e abbiamo tutto l’interesse a che siano effettuati interventi per la salvaguardia dell’area. Ma non è questo il modo giusto. Ci troviamo di fronte ad una operazione sbagliata, sbilanciata e condotta senza il necessario coinvolgimento del territorio», rimarca Fentini.
L’esperienza maturata negli ultimi anni non lascia dubbi. Aggiunge: «I campi boe realizzati fino ad oggi non hanno portato alcun beneficio economico, ma solo vincoli e ostacoli alle attività marittime locali. Le barche, anche dopo aver pagato, si spostano altrove. A quel punto ci chiediamo: si vuole davvero salvaguardare l’ambiente o fare cassa?» La proposta alternativa è chiara: «Ciò che davvero serve al nostro arcipelago è un porticciolo sicuro, che metta in sicurezza le imbarcazioni dei pescatori e dei marinai e offra un approdo funzionale ai diportisti.
Non campi boe mal progettati e in balìa del vento». Il Comune delle Tremiti chiede ima revisione radicale del progetto e avverte: senza un vero processo partecipativo, anche le iniziative nate sotto il segno della sostenibilità rischiano di trasformarsi in un danno. In gioco c’è il futuro stesso di un’isola che chiede di essere ascoltata.