In occasione della ricorrenza della Festa della Madonna del Carmine nell’antica chiesa e nell’oratorio è installata una esposizione d’arte contemporanea. Nella suggestiva del’’antico luogo di culto tre artisti danno vita a un percorso visivo che attraversa il linguaggio della fotografia, della pittura e dell’installazione per interrogare, evocare e toccare il sacro, Michele Sepalone, con il suo sguardo fotografico, coglie l’eco di una città che offre squarci di assoluta profondità. Con il suo bianco e nero l’artista dichiara il suo legame con una città spesso non troppo beneamata ma che con le sue luci e ombre si svela malinconica e ostinatamente viva.
Nicola Liberatore esplora con le sue opere tra materia e simboli tra corporeità e trascendenza uno spazio simbolico e spirituale al contempo. Il suo gesto artistico si fa rito, e l’osservatore è invitato non solo a guardare, ma a varcare una soglia. In questo equilibrio tra corpo e spirito, le opere si rivelano come ponti sottili tra mondi, suggerendo una presenza che va oltre l’apparenza.
Sinuhe da Foggia propone un intervento essenziale e iconico, come rito collettivo e frammento di memoria: un segno visivo che attraversa il silenzio, evocando le voci spezzate di chi ha perso la vita lavorando. È ricordo che brucia e denuncia che resta — perché ogni vittima del lavoro merita giustizia, visibilità e rispetto. Tre visioni d’arte, tre sensibilità diverse che, pur nel silenzio, entrano in dialogo. L’arte qui non illustra il sacro, lo sfiora , lo cerca, lo interroga, lo lascia affiorare. Lo spettatore è invitato non solo a vedere, ma a sostare, a contemplare. In uno spazio sacro che diventa anche spazio estetico e di riflessione. La mostra è stata fortemente voluta dalla Arciconfraternita Maria SS del Carmine nella persona del suo priore Mendolicchio.
“visioni conteporanee nello spazio del Sacro”
chiesa del Carmine vecchio dal 7 al 18 luglio 2025 (h. 1800-20.00)
Inaugurazione lunedì 7 luglio ore 19.30