Riceviamo e pubblichiamo
Gentile Redazione di “Rete Gargano”,
mi chiamo Angelo Valente, e, sono un ex residente alle Isole Tremiti, dove vi ho abitato con la mia famiglia al seguito di mio padre, che qui ebbe l’incarico come Maestro Elementare tra gli anni 1960 e 1970, e, qui vi restammo dapprima sull’Isola di San Nicola e successivamente nell’Isola di San Domino per circa 10 anni, poi, i fatti della vita mi hanno portato in Veneto, da dove scrivo, e qui vi sono rimasto, ho formato famiglia ed ho vissuto la gran parte della mia vita lavorativa, e, da qualche anno sono in pensione.
Sono, comunque, sempre stato molto legato sentimentalmente alle Isole Tremiti, dove non manco di tenermi aggiornato su quanto accade, e, dove non manco di venirci, appena ne ho la possibilità, nella veste di turista.
Vi scrivo perché circa 2 anni fa fui preso dall’impulso di scrivere all’allora Amministrazione Comunale delle Isole Tremiti, con l’intento di proporre anch’io una qualche soluzione a certe problematiche Tremitesi che, periodicamente, trovano risalto nella stampa, e, affinché, le mie non fossero solo “Parole gettate al vento”, offrii anche una piccola somma (proporzionata alle mie possibilità, che non mi permette di poter andare oltre), con la quale, sommata ad un’eventuale l’eventuale ulteriore contributo del Comune delle Isole Tremiti, nonché di altri Enti e/o Sponsor privati, si potesse giungere a poter bandire un “Concorso di Idee” con premi in denaro per le idee maggiormente condivisibili e più facilmente realizzabili, e, che io avrei contato, potesse essere anche da stimolo per possibili successivi lavori; questa disponibilità economica sono disposto ancora a mantenerla in piedi per l’anno in corso e non oltre, dopo di che, non vedendo accolta favorevolmente questa mia idea, la andrei a ritirare.
Con la lettera scritta all’Amministrazione Comunale, in non chiedevo pubblicità personale o quant’altro, anzi, avrei preferito, di molto, restare semplicemente un anonimo “ex residente”, invece, qualche mese dopo, verso dicembre 2023, stralci di questa mia lettera, vennero pubblicati, a mia insaputa e non so per quale motivo, sul Vostro giornale online (ne allego la copia che ho estrapolato dal Vostro sito).
Con la presente, ora, invece, sono io a chiederVi, gentilmente, di darmi un po’ di spazio sul Vostro giornale online, perché quando scrissi all’Amministrazione Comunale delle Isole Tremiti, due anni fa, io non avevo parlato solo di un ponte di collegamento tra le Isole, ma, bensì, di una struttura ben più complessa in grado di contenere e soddisfare più esigenze ovvero anche un “Ponte-Porto”, ipotizzando, con questo, anche cosa di doverne “relazionare le motivazioni” per poter giustificare la richiesta di appositi finanziamenti pubblici con il PNRR.
Pertanto, condivido pienamente l’opinione, del Sindaco Annalisa Lisci, che alle Isole Tremiti non necessitano nuovi “campi boe”, che sarebbero (a mio avviso) un’altra scelta iniqua, di cui le Isole Tremiti non hanno assolutamente bisogno, e, di una spesa inutile di soldi pubblici, mentre, condivido pienamente il parere che alle Tremiti necessita, piuttosto, “un porto sicuro”.
Negli anni che io e la mia famiglia abbiamo vissuto alle Tremiti si percepiva tantissimo il disagio di non avere un “attracco” nelle Isole per le navi di collegamento alla Terraferma, la Motonave Pola prima e la Mn Daunia dopo si ancoravano, a seconda delle condizioni del mare, o nella rada tra le Isole di San Nicola e San Domino o dietro al Cretaccio, e, per lo sbarco/imbarco di persone e merci si doveva effettuare un ulteriore trasbordo su altri barconi a motore, inoltre, quando il tempo non lo permetteva, le navi non arrivavano anche per settimane o decine di giorni, con tutti i disagi del caso: mancanza di generi alimentari freschi, consegna della posta, persone che dovevano arrivare o partire che restavano bloccate…
Lo stesso disagio veniva percepito anche nei collegamenti quotidiani tra le Isole di San Domino e San Nicola (le uniche isole abitate) per chi doveva spostarsi da un’Isola all’altra, per necessità varie, o semplicemente per far visita a parenti od amici che si trovavano sull’isola opposta.
All’epoca tutti gli uffici pubblici erano situati sull’Isola di San Nicola: il Comune, le Poste, la Biglietteria, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, il Medico, ecc., proprio perché la maggior parte della popolazione residente era concentrata su quest’Isola, mentre San Domino si popolava prevalentemente durante la stagione estiva, a San Domino, però, all’epoca, vi era anche l’unico forno delle Isole e se il tempo o il mare non lo permettevano, gli abitanti di San Nicola restavano senza pane fresco per giorni interi.
Oggi la situazione si è capovolta, la maggior parte della popolazione è concentrata su San Domino, mentre, durante l’inverno, a San Nicola vi sono solo pochi residenti ed il Municipio, ma, nonostante i nuovi moli più ampi e più lunghi, che hanno migliorato gli attracchi delle navi, i disagi per i collegamenti fra le isole e le difficoltà di un adeguato riparo per le imbarcazioni, in caso di mal tempo, persistono sempre.
In questo contesto, io stesso avevo immaginato il progetto di una sorta di “barriera frangiflutti”, in continuità con quella costruita a nord del molo di San Domino, che si andasse a collegare all’isolotto del Cretaccio e da questo con l’isola di San Nicola, fungendo dunque, in questo modo, sia da barriera contro il mare in tempesta, sia da protezione per le imbarcazioni dei residenti, sia da Porto per le navi di collegamento con la Terraferma, sia da Porto di approdo per tutte le imbarcazioni in transito e sia per l’utilizzo di tutte le altre attività turistiche estive, dove, a mio avviso, richiedendo un piccolo canone a chi ne andrebbe ad usufruire, si possa anche provvedere autonomamente alla sua manutenzione periodica, senza dover richiedere ulteriori soldi pubblici.
Ed inoltre, considerando di tenere aperti degli appositi varchi, regolati all’occasione tramite ponti in ferro mobili, per permettere il passaggio alle imbarcazioni più grandi, avevo immaginato che questa barriera frangiflutti, fungesse anche da collegamento permanente tra l’isola di San Domino e l’Isola di San Nicola, e, che potesse anche essere fruibile da piccoli mezzi motorizzati, in modo che i collegamenti fra le isole, potessero essere, nel limite del consentito, anche discretamente celeri.
A questa mia idea avevo anche associato un fac-simile di rendering, di come sarebbe potuto avvenire questo collegamento, che vado ad allegare, lascio, dunque, a Voi la decisione se dar spazio a quanto da me scritto e se voler inserire anche qualche rendering, augurandomi con ciò che tutto possa tornare utile e di supporto all’iniziativa, da più parti sollecitata, di “promuovere la realizzazione di un Porto sicuro alle Tremiti”, piuttosto che dei controproducenti campi boe.
Vi ringrazio moltissimo per l’attenzione che mi avrete voluto concedere, e, Vi sarei veramente molto grato se poste dare un riscontro a questa mia lettera.
Cordialissimi Saluti
Angelo Valente