“Oggi a scuola un attivista Lgbt ha spiegato come cambiare sesso – Giulio, 13 anni”
“Oggi a scuola ci hanno letto una favola in cui la principessa era un uomo – Anna, 8 anni”
“La mia scuola ha permesso anche ai maschi di usare i bagni delle femmine – Matilde, 16 anni”
Questi sono i messaggi shock, con i volti di bambini e ragazzi con lo zaino in spalla, presenti nelle affissioni della campagna di Pro Vita e Famiglia “MioFiglioNo – scuole libere dal gender”.
Campagna nazionale con cui chiediamo una legge per:
👉 Stop a progetti sulla fluidità di genere in aula
👉 Consenso informato dei genitori su ogni attività sensibile
👉 Possibilità di esonero dai corsi gender
👉 STOP attivisti LGBTQ+ nelle scuole
Stop a progetti sulla fluidità di genere in aula
Aiutaci! Firma anche tu la petizione: https://www.provitaefamiglia.it/…/mio-figlio-no-scuole…

Troppo spesso queste attività sono un cavallo di Troia per introdurre l’ideologia gender nelle scuole all’insaputa delle famiglie. La campagna di affissioni è partita da Roma (in più di 50 postazioni pubblicitarie) e arriverà in tante altre città italiane per sensibilizzare e mobilitare i genitori. La petizione per una Legge sulla Libertà Educativa della Famiglia – che accompagna la campagna “MioFiglioNo, scuole libere dal gender” – conta già circa 30.000 firme.
Jacopo Coghe il nostro portavoce ha dichiarato: «Ogni giorno Pro Vita & Famiglia riceve segnalazioni da parte dei genitori di attivisti Lgbt, spesso travestiti da presunti “esperti”, che entrano nelle classi per parlare di transizione di genere, identità fluide, Carriera Alias e bagni neutri. Le scuole italiane si stanno trasformando in enormi campi di rieducazione ideologica di massa e questo avviene tramite la sistematica esclusione delle famiglie. Chiediamo al Governo provvedimenti urgenti per restituire ai genitori italiani il diritto di educare liberamente i loro figli, come chiede l’83% degli italiani secondo un recente sondaggio svolto dall’istituto Noto».