Dalla sfida dei civici alle tensioni con Azione, la corsa al voto accende i giochi di potere in Capitanata.
Il convegno della Flai Cgil su migranti e ghetti con molti europarlamenti italiani e stranieri guidati da Dario Nardella, nessuno aveva perplessità. È ormai Antonio Decaro il leader del campo largo progressista pugliese. Per il recordman delle scorse elezioni europee si apre da qui al prossimo 19 ottobre, se sarà quella la data delle elezioni, una grande partita di selezione della sua classe politica. Tutti con Decaro è più che uno slogan, potrebbe essere già un carro super affollato e traboccante.
In questi giorni sono emerse le varie difficoltà sorte soprattutto tra gli emilianisti, che complice anche la vicenda dell’ex assessore Alessandro Delle Noci, sono sempre più orientati a non comporre una propria lista unica logata.
Del resto i dubbi sono tanti. Perché CON, che è un movimento civico e non ha un brand nazionale, dovrebbe avere una lista propria con 50 candidati e quindi rischiare di non superare il quorum, come è già successo nel 2020 con Italia in Comune, laddove invece partiti nazionali come Azione o i Socialisti avrebbero il lasciapassare per accasarsi in una delle liste civiche del candidato presidente?
l coordinatore di CON in provincia di Foggia, Rosario Cusmai, membro di staff di Emiliano, è in piena trattativa. “Sarà il candidato presidente a scegliere i suoi uomini e le sue donne in lista, non ci sono veti”, taglia corto. La sana competizione è il sale delle campagne elettorali.
Alle scorse elezioni Cusmai ottenne 5800 voti circa, ma questa volta la rete di amministratori, con i due assessorati foggiani del campo largo progressista di Maria Aida Episcopo, potrebbe essere più ampia. Quotazione minima: 8mila voti.
Non è un mistero però che i maggiorenti di Azione con i consiglieri regionali Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, non vedano di buon occhio un eventuale ingresso di Cusmai e dei referenti di Con nelle varie province nella loro lista civica, che invece dovrebbe includere a Foggia sia Antonio Tutolo sia il ticket di Giuseppe Nobiletti composto da Graziamaria Starace e Antonio Di Carlo.
Emiliano starebbe tentando una via con il segretario regionale Domenico De Santis per un ingresso in ogni provincia di un emilianista nel Pd. Ma la cosa sarebbe osteggiata dai dem, soprattutto in Capitanata, dove, sebbene Cusmai sia stato già un loro candidato alle Politiche nell’uninominale del 2018 in quota Beatrice Lorenzin, i territori sono già rappresentati con le varie candidature. Da Foggia a Torremaggiore fino a Cerignola e alla roccaforte di Manfredonia. Da Raffaele Piemontese a Teresa Cicolella, passando per la sangiovannese Maria Fiore, moglie di Salvatore Mangiacotti e cognata di Giuseppe Mangiacotti, che quindi farebbe un passo di lato e si dedicherebbe all’attività sindacale in Cisl all’Asl. Persino la presidente del Consiglio di Foggia Lia Azzarone, data per sicura candidata mesi fa, sarebbe stata chiamata a fare un passo indietro.
antonella soccio