Il voto della Camera, salvo imprevisti, dovrebbe avvenire prima della pausa estiva. Subito dopo, quasi sicuramente, saranno indette le elezioni per il nuovo governatore e il rinnovo del Consiglio.
Il disegno di legge promosso dai parlamentari forzisti pugliesi Dario Damiani e Mauro d’Attis per evitare di ridurre il numero dei consiglieri regionali della Puglia da 50 a 40, a causa del fatto che la popolazione della nostra regione è scesa appena al di sotto di 4 milioni di abitanti, se non ci saranno incidenti di perso, dovrebbe essere sottoposto al voto della Camera prima della chiusura per ferie dell’aula di Montecitorio. Il testo di questa proposta di legge – come è noto – è stato licenziato circa due settimane fa con parere favorevole unanime dalla commissione “Affari costituzionali” del Senato in seduta redigente ed ultimamente ha concluso il passaggio nella competente commissione della Camera che, non avendo apportato alcuna modifica, lo ha trasmesso all’Ufficio di Presidenza di Montecitorio per la calendarizzazione del voto dell’Aula.
Infatti, la conferenza dei capigruppo dovrebbe fissare il passaggio per il voto della Camera prima della pausa estiva, in modo che detta legge possa entrare in vigore prima dell’indizione delle elezioni di rinnovo del Consiglio regionale e, quindi, renderla esecutiva da subito, per evitare la riduzione di dieci unità dei consiglieri, come stabilito dalla normativa in vigore.
Secondo i promotori, il testo che evita la riduzione di dieci seggi nel parlamentino dell’aula barese di via Gentile potrebbe essere inserito, per la discussione e votazione nell’aula di Montecitorio, nella seduta del prossimo 6 agosto. Perciò con la sua definizione cadrebbe l’ultima incertezza che ancora incombe sul rinnovo della governance della Regione Puglia.
Infatti, nelle scorse settimane la Consulta, prima con la dichiarazione di incostituzionalità della legge della Campania sul terzo mandato ed ultimamente con quella di incostituzionalità della norma “anti-sindaci” della Regione Puglia, ha sciolto le altre incognite che sarebbero potute incombere sulle prossime elezioni regionali. Quindi, è possibile che subito dopo la definizione alla Camera della legge “salva consiglieri”, il governatore pugliese uscente, Michele Emiliano, emani il decreto di indizione delle elezioni per il nuovo presidente ed il rinnovo del Consiglio regionale che, in base alla legge (salvo un differimento motivato del governo nazionale), devono svolgersi entro 60 giorni dalla data di scadenza della legislatura regionale, che – come si ricorderà – ebbe inizio con le elezioni del 20 e 21 settembre del 2020, avvenute con uno slittamento di circa sei mesi rispetto al termine della precedente legislatura, a causa della pandemia da Covid 19.
Pertanto, salvo un intervento del governo nazionale per un election-day comune alle altre cinque regioni chiamate al voto, in Puglia il rinnovo del Consiglio regionale e l’elezione del nuovo governatore dovrebbe non andare oltre il 21 novembre prossimo. Invece, incerti sono ancora i nomi dei candidati presidenti sia in Puglia che in alcune delle altre regioni che saranno chiamate prossimamente al voto.
In Puglia, nel centrosinistra l’incertezza riguarda la candidatura a governatore dell’europarlamentare dem Antonio Decaro, che – come è ormai noto – non scioglie la riserva poiché vorrebbe non vorrebbe la candidatura a consigliere né del governatore uscente, Emiliano, né quella dell’ex governatore Nichi Vendola. Difficile prevedere come potrà concludersi il “braccio di ferro” tra questi ultimi e lo stesso Decaro.
Mentre nel centrodestra il nome del candidato presidente dovrebbe essere indicato dal partito di Antonio Tajani, ma a fare la fronda è la Lega, che contestualmente alla definizione del candidato governatore pugliese pretende quella per la scelta del possibile successore del leghista Luca Zaia in Veneto, dove il partito di Giorgia Meloni rivendica un’alternanza nell’indicazione del nome, poiché Fdi in quella regione è risultato essere il partito di maggioranza relativa alle politiche del 2022. Come finiranno queste “partite”?
Verosimilmente al “foto-finish”, se al voto si andrà entro il mese di novembre. Di certo, però, nella migliore delle ipotesi i nomi del candidato governatore di entrambi gli schieramenti non saranno ufficializzati prima delle ferie d’agosto.



