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La Lezione di Carlo Nobile

Ho letto con molta attenzione, le dichiarazioni, tutte condivisibili, di Nicola Rosiello, intelligente, bravo imprenditore e Assessore al Turismo del Comune di Vieste. (Articolo pubblicato il 25/05/2010 ndr)

 

1 – Questa stagione sarà la prima estate della crisi economica.
2 – La speranza di noi imprenditori viestani è la sopravvivenza. Viviamo alla giornata. Ruzzoliamo lungo un burrone sperando di arrivare sani e salvi.
3 – Si fanno salti mortali per sopravvivere da settembre a Giugno.
4 – Si è sempre pensato che per fare le proprie fortune e quelle del territorio bastasse costruire strutture ricettive a conduzione familiare.
5 – Per fortuna ora si costruisce meno. Non mi stancherò mai di dire che è giunto il momento di qualificare l’offerta turistica e i servizi.
6 – Non dobbiamo più ripetere gli errori del passato.
7 – Senza aeroporto non ci sarà indotto. Il Gargano ha bisogno di questa infrastruttura
8 – Il Gino Lisa è una ricetta vecchia. La soluzione ideale è l’Aeroporto dei Gargano. Quella di Rosiello è una analisi corretta. E impietosa che, finalmente, fa i conti con la realtà degli errori e orrori del passato, con la necessità di qualificare l’offerta turistica, migliorare l’accoglienza, i servizi e le infrastrutture, senza distruggere il paesaggio, l’autenticità e la bellezza del Gargano.
Dopo la lettura dell’articolo, il mio primo pensiero, si è materializzato in Carlo Nobile. Era lì, vicino, mi sembrava quasi di poterlo toccare, abbracciare, sorridere, discutere appassionatamente, come tante volte abbiamo fatto, sognando un Gargano migliore. Nel 2003, insieme, organizzammo, a Pugnochiuso, un convegno, dal titolo molto impegnativo: “Incontri di studio sui Sistemi turistici
locali e la Qualità totale dell’offerta”.
La mia relazione al Convegno, condivisa punto per punto con Carlo Nobile, a me sembra ancora attuale e utile per una riflessione sugli otto punti indicati da Nicola Rosiello.
In questi anni il nostro Promontorio, grazie al turismo, è cresciuto economicamente, ma è stato pagato un prezzo molto alto. Abbiamo consumato risorse, banalizzato culture e tradizioni, abbandonato e, in alcuni casi deturpato il territorio. Per il Gargano è giunto il momento delle scelte strategiche, delle decisioni impegnative. Siamo al bivio e dobbiamo, insieme, scegliere la direzione da prendere. Il Sistema di offerta turistica del Gargano è costituito, essenzialmente, dal monoprodotto religioso di San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo, e dalla monocultura del mare. Questo è. Il mare è molto importante, risulta essere ancora al primo posto nelle scelte dei turisti, ed è una grandissima risorsa per una regione come la Puglia.
Ma il mare, da solo, non basta per una vacanza interessante, e si può fare il bagno in un periodo temporale molto limitato. Inoltre il mare può sparire, non essere più disponibile a causa dell’erosione della costa, dell’inquinamento, di incidenti alle carrette del mare che trasportano petrolio lungo l’Adriatico, Un evento qualsiasi (L’ENICHEM) può determinare la sparizione della principale risorsa della nostra economia turistica. E poi, il mare, tranne quello meraviglioso delle Isole Tremiti, è intercambiabile, si trova in tante parti d’Italia e del Mondoa costi più bassi, e con servizi migliori. E’necessario, quindi, cambiare, e diversificare l’offerta.
Sono profondamente convinto, anche a costo di sembrare un profeta di sventure, che l’attuale (nel 2003) organizzazione turistica del Gargano non ha futuro. Entro pochi anni, se non ci saranno profondi interventi correttivi, e scelte coerenti, ci potremmo trovare in una situazione irreversibile. Può accadere.
In questi anni nei Comuni costieri sono state riqualificate le strutture ricettive, ma il miglioramento è stato fatto per soddisfare la stessa domanda di turismo balneare degli anni ‘60, con una occhiata ai mercati “poveri”con potenzialità future.
A fronte di centinaia di miliardi investiti nella costruzione di nuovi alberghi e villaggi che hanno consumato territorio, non vi è stato alcun significativo intervento per il recupero del patrimonio edilizio rurale del Gargano, che in altre Regioni e in Puglia, rappresenta la priorità assoluta per gli investimenti pubblici e privati, perché intercetta una crescente e qualificata domanda di turisti attratti dai paesaggi agricoli, dall’autenticità dei luoghi e dai prodotti tipici, che sono diventati una priorità per i turisti. Il livello medio della nostra ristorazione, tranne alcune poche eccellenze, non è esaltante. Pochi ristoranti sono presenti nelle guide nazionali, mentre molto alto, soprattutto negli alberghi, è l’utilizzo di cibi preconfezionati a fronte di una ricchezza e varietà di produzioni tipiche tradizionali. Se si escludono le Scuole alberghiere, non vi sono attività di formazione né piani di Marketing affidati a professionisti. Vi sono pochi studi sul Turismo, e quello dell’Università di Foggia, non è conosciuto. Per affrontare il tema della qualità, è necessario parlare della quantità. I dati ufficiali (del 2003), ci dicono che il Gargano rappresenta il 97, 74% dei posti letto della Provincia di Foggia, e il 53,63% della Puglia. Il Gargano piccola parte della
Puglia, contiene oltre la metà di tutta l’offerta ricettiva regionale e, approfondendo, si scopre che non è l’intero Gargano ad essere interessato, ma la massima parte di quei posti letto si trova nei Comuni di San Giovanni Rotondo, Vieste e Peschici, con le conseguenze negative facilmente immaginabili in termini di consumo del territorio, qualità dei servizi, sovraffollamento, produzione di rifiuti, inquinamento acustico, ecc. Inoltre, questi dati sono parziali perché non considerano le case in proprietà, quelle in affitto e il sommerso, che rappresentano una quota molto consistente che non trova spazio nelle statistiche ufficiali.
Questa è la quantità del Gargano, e quei dati non andrebbero pubblicizzati come un elemento di forza del sistema, perché dal punto di vista della promozione, è quanto di peggio si può fare. Il turista che deve scegliere la propria vacanza e che vuole vivere una esperienza emotiva interessante, istintivamente contrappone quantità a qualità.
Può accadere al nostro turismo ciò che è avvenuto, in Italia, alcuni anni fa, per il vino, che era prodotto in tale quantità da essere ritenuto scadente, e che è stato travolto dallo scandalo del Metanolo. Da quel momento si è scelta la strada della qualità, si è ridotta la produzione, si è investito nelle attività di formazione e ricerca, si è avviata una attività di marketing che legava il prodotto al territorio, ed oggi il vino italiano ha il primato nel Mondo, superando, anche in qualità e varietà i vini francesi. Naturalmente nessuno si augura, per il turismo del Gargano, una “crisi al metanolo”. Dobbiamo, come tutte le malattie, prevenire e trovare le giuste soluzioni.
Nel Gargano, il problema si complica ulteriormente, perché alla quantità si aggiunge la estrema concentrazione stagionale. Quantità e stagionalità rappresentano l’ostacolo principale alla qualità, perché è del tutto evidente che l’Impresa, in quelle poche settimane, deve almeno pareggiare il proprio bilancio, e possibilmente per avere utili, è costretto a rapportare/aumentare i prezzi, al breve periodo di apertura. La stagionalità è la sfida più impegnativa, ma può essere vinta, segmentando il mercato, cogliendo tutte le opportunità, offrendo pacchetti diversificati nei periodi dell’anno. Questo, nel Gargano è possibile. Un’ultima riflessione. Perché tanti turisti scelgono il Gargano? Per un patrimonio naturale vario e stupefacente, per il paesaggio e il patrimonio archiettonico, per la luminosità e l’atmosfera arcaica, per la cultura materiale e le produzioni tipiche, per la sacralità antica e recente, e l’elenco potrebbe continuare. Senza gli elementi naturali del mare, della costa bianca, di foreste, boschi e pinete, senza il paesaggio, i centri storici e i beni culturali costruiti, nei secoli, dai nostri padri, il Gargano non sarebbe una Méta turistica. In fondo, diceva Carlo Nobile, a noi tocca soltanto rendere agevole il soggiorno, e far vivere, agli ospiti, una esperienza tale da poterla raccontare al ritorno dalla vacanza. Il Gargano, ancora, conquista con l’immaginario, ma la soddisfazione del reale, è un obiettivo ancora da raggiungere.
Chi oggi amministra e coloro che lo faranno nei prossimi anni, potranno tutelare, sviluppare, salvare il Gargano, o distruggerlo irrimediabilmente. E’questa la nostra responsabilità.

Matteo Fusilli
docente universitario e ex Presidente del Parco del Gargano
l’Attacco