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Labombarda spinge forte per il porto di Peschici

Fa il farmacista di professione Luigi Labombarda. La sua famiglia; suo padre e suo nonno, oltre alla farmacia avevano uliveti e vigneti che si estendevano fino alle chiare spiagge delle baie di Peschici.

Dai suoi ha ereditato la farmacia, ma non la passione per la terra, acquistandone una per il mare e il diportismo. E’ facile incrociarlo con la sua Eos2OlO d’estate. Come è anche facile che ad ogni discorso intavolato con lui si parli di barche e di mare. Gigi, come lo chiamano tutti, è uno dei più, -se non il più- convinto supporter del progetto porto- isola di Peschici. Questo porto s’ha da fare? “S’ha da fare. E s’ha da fare innanzitutto perché ci lavorerebbe un sacco di gente. —le parole di Gigi che sanno tanto di premessa- Per i lavori saranno necessari cinquecento dipendenti per cinque anni, e, terminati i lavori verranno assunti settanta lavoratori a tempo fisso. Per ogni posto barca, secondo studi del Ministero del Welfare ogni singolo posto barca da lavoro, direttamente e indirettamente a quattro persone.” Sono numeri importanti quelli che sbandiera fieramente Gigi. L’idea di turismo in Gargano è quella di vent’anni fa. Campeggi eVillaggi, immense babilonie, self service e squallidi appartamentini. La gente ammaliata dall’aspetto orientaleggiante di quattro decenni fa, ora storce il naso; se poi oggi, le guerre si combattono sulle spiagge a forza di atti intimidatori e l’ancor peggiore indifferenza della gente siamo veramente messi male. Quella del porto è un idea futuristica, una grande idea, un modo per ridare stimolo all’economia e, magari anche ad un nuovo modo di fare turismo. Anche l’amministrazione- che non sta passando un ottimo momento, sia per consensi che per un non indifferente debito pubblico- è decisa nel portare a compimento la progettazione e l’opera facendone la propria bandiera. Un porto mai visto prima. Un porto ecocompatibile. “il porto-isola sarà totalmente autosufficiente. Avrà pannelli fotovoltaici per l’energia solare e pale eoliche orizzontali per raccogliere tutte le energie dei venti che spesso spirano verso la costa. Avrà un sistema di purificazione e depurazione delle acque. —le parole del farmacista-diportista. È progettato secondo specifiche normative comunitarie. Avrà infatti la certificazione ISOcrea. E mi prendo la presunzione, senza alcun timore di essere smentito, che quello di Peschici sarà il porto più “evoluto” in tutt’Europa.” Ma anche strategicamente importante. Sì, se pensiamo che porti di questa “stazza”, e con un così notevole pescaggio—di oltre 9 metri- ce ne sono a Brindisi o ad Ancona. È un porto oltre la linea di base a 800 metri dalla costa e con la sua banchina per navi di grande stazza entrerebbe in un circuito importante. Le navi da crociera inserirebbero Peschici tra le tappe e i croceristi avrebbero la possibilità di dirigersi a Tremiti verso la Croazia ( che a breve entrerà in Europa) con determinati collegamenti.- chiosa Gigi- E non solo. Con un traghetto veloce sarebbe praticamente più comodo raggiungere il Gargano da Pescara. Un’autostrada del mare! Un infrastruttura che non gioverebbe solo a Peschici ma a tutto il promontorio. Come andrebbe ai porti di Rodi e Vieste? non sarebbero poi troppi? Assolutamente no. Il Porto di Peschici è un’altra cosa. Entrambi hanno problemi di secche e insabbiamento, non potrebbero mai ospitare i diportisti che si vuole ospitare nell’isola. Barche di grosso pescaggio e lunghe più di sei metri a Peschici, i piccoli diportisti a Rodi e Vieste. con una struttura del genere si può ambire a partecipare a gare internazionali come la Rolex Cup, tanto per dare un idea. Un punto di partenza o un punto d’attracco?Entrambe. Punto d’attracco per ripararsi dalle tempeste del medio Adriatico, punto di partenza per scoprire il Gargano. I diportisti arrivati qui non devono dimenticarsi di quello che significa viaggiare; scoprire. Scendere dalla barca in banchina e addentrarsi tra gli uliveti e i boschi della Foresta Umbra, inerpicarsi per le ripide scalinate dei paesini arroccati sulle rupi, o far visita ai Santuari di Monte Sant’Angelo o San Giovanni. Pareri positivi più importanti devono arrivare dalla regione. Vendola conosce il progetto? Lo conosce. Ha visto, ormai un anno fa le bozze e ha trovato il progetto ambizioso. Si è detto persino affascinato. Non credo che le autorizzazioni tarderanno ad arrivare. In tempi di crisi come questi nessun governatore rifiuterebbe progetti così sostanziosi, e soprattutto con una totale copertura finanziaria. E soprattutto, i materiali che verranno utilizzati, così come le competenze, e la mano d’opera proverranno da tutto il territorio pugliese.”Un progetto che sembra avere tutte le carte in regola. Anche il vecchio porticciolo, – costruito in malo modo sul progetto di quello termolese con problemi seri di insabbiamento che qualcuno vorrebbe abbattuto avrà una riqualificazione. La spiaggia verrebbe banchinata e si verrebbero ad allungare alcune passerelle gestite sin da subito dal Comune di Peschici. Ma anche qui c’è un’innovazione. Labanchinainfattivenàcostruita interamente in legno, senza dunque danni permanenti per una spiaggia, che, se fosse lasciata in queste condizioni non sarebbe comunque utile a nessuno. Non sono previste attività ricettive o edilizie di nessun tipo se non strettamente legate alla vita del porto e se non già presenti nelle immediate vicinanze della struttura; i negozi e le attività commerciali già presenti “in costa” non patiranno, quindi, alcun danno dalla nuova struttura ma bensì vedranno incrementare la clientela abituale. Il porto, in definitiva, nonostante sia staccato dal paese non gli ruberà la vita, ne l’anima, semmai gliene porterà.

Domenico OttavianoJr
L’Attacco