Tensione alle stelle per mancanza di lavoro? Stagione estiva ridotta a tre mesi, scoppia l’emergenza occupazionale.
Continuano gli attentati sul Gargano. L’ultimo, in ordine di tempo, è, stato, perpetrato pochi giorni fa ai danni della macchina dell’avvocato Nicola D’Altilia a Vieste. Da quanto è emerso sembrerebbe scontata la natura dolosa del gesto. Pronta la solidarietà dei colleghi viestani: l’avvocatura locale ha subito espresso solidarietà al collega "vittima di un chiaro gesto intimidatorio verificatosi nella notte scorsa a causa dell’ esercizio della propria professione. Una professione che, con tutta evidenza, si scontra con l’incomprensione dell’impegno che quotidianamente gli addetti al settore giustizia dedicano – al proprio lavoro. Atti del genere meritano una ferma condanna e rappresentano un grave fatto dinanzi al quale non si può rimanere indifferenti". Un attentato che segue altri avvenuti sul Gargano e tutti contro amministratori locali. Ricordiamo l’auto incendiata al vicesindaco di Rodi, Pino Veneziani titolare del lido: ‘Propulsione beach", spari all’ abitazione dell’ ex sindaco di Rodi, Carmine D’Anelli, camion della nettezza urbana incendiati a Vico e proiettili all’auto di Vittoria V’estera dell’associazione Antiracket. Una escalation di fatti criminosi che tengono alta la tensione sul nord del Gargano. Sull’ attentato a D’Altilia si pensa a motivi legati alla sua attività di avvocato. È davvero troppo recente il suo, ingresso nel mondo della politica (nelle fila di Sel) per ricercare motivazioni in quest’ ambito. Più facile pensare a fatti relativi la sua professione di avvocato. A Vieste, D’Altilia è diventato abbastanza noto solo di recente, da quando organizzò un corteo per difendere l’elisoccorso sul Gargano. Poi l’ingresso in Sel ma senza incarichi di particolare rilievo. Sugli attentati che hanno coinvolto amministratori locali, sindaci e vicesindaci, il Gargano si interroga. Un clima di tensione che, stando a nostre fonti, potrebbe scaturire principalmente dalla mancanza di lavoro e dalla strategia "suicida" di alcuni operatori turistici che hanno ridotto all’ osso la stagione estiva. Un abbattimento del numero di mesi di apertura delle strutture che ricade in maniera disastrosa su parecchie famiglie garganiche. Fino a pochi anni fa, molte strutture ricettive aprivano il sipario della stagione già nei giorni della Pasquetta, al massimo nel mese di maggio. Quest’anno, la "strategia di marketing", è quella dei 3 mesi. Si apre solo il 15giugno e si chiude baracca il 15 settembre. Una tattica plausibile per i piccoli imprenditori ma non per i grandi operatori turistici della zona. Per molte famiglie è impensabile tirare fino a fine anno con tre mesi di lavoro alle spalle. Ne servirebbero almeno sei, seppur parziali. Forse potrebbe essere utile un corso di formazione sul marketing da parte dell’Università di Foggia per dare direttive esatte agli operatori turistici garganici. Potrebbe giovarne tutta la Capitanata. Intanto tocca constatare l’alto numero di attentati che si sono verificati in pochi mesi. Una vicenda che sta destando l’attenzione della stampa nazionale in quanto episodi analoghi sono avvenuti in diverse regioni dello Stivale. Ieri, il vicepresidente vicario Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Puglia Gianvito Matarrese è intervenuto all’incontro sul tema degli amministratori pubblici minacciati dalla criminalità, organizzato dall’associazione Avviso Pubblico, presso il comune di Bari. "L’Anci è vicina ai comuni e solidale con gli amministratori vittime di intimidazioni – ha dichiarato Matarrese – sono attacchi alla democrazia e alle istituzioni dello stato più prossime al cittadino che non è possibile tollerare. Nello scorso mese di settembre il Consiglio nazionale dell’Anci si è riunito a Locri e Lamezia in una due giorni dedicata alla legalità e allo sviluppo del mezzogiorno. I temi della legalità, della trasparenza, della sicurezza degli amministratori locali, soprattutto in questo momento di crisi economica, sono fondamentali per la coesione sociale e per lo sviluppo del meridione. Non ci può essere crescita dei territori se non c’è legalità e certezza del diritto. I frequenti atti intimidatori che si stanno susseguendo ai danni di amministratori comunali pugliesi negli ultimi mesi, necessitano di un intervento immediato del Governo per ribadire la presenza dello Stato e per evitare che si arrivi a situazioni di emergenza". "Un quadro allarmante che richiede un intervento immediato del ministero dell’Interno". Così il capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Pino Romano, ha commentato il rapporto presentato a Bari da "Avviso pubblico" sugli "Amministratori sotto tiro", e secondo il quale la Puglia è al quarto posto in Italia per numero di atti intimidatori agli amministratori locali. "’Purtroppo – sottolinea Romano ,- i sindaci non hanno poteri in materia di sicurezza, e la spendingreview ha riguardato anche le forze dell’Ordine con pericolosi tagli al personale e alle risorse a questi destinate. La sicurezza degli amministratori ma anche quella dei cittadini rischia di continuare a essere messa a repentaglio – per Romano- se il governo centrale non interverrà immediatamente. In un momento in cui le amministrazioni locali devono essere più che mai il cuore pulsante per uscire dalla crisi e per far ripartire il Paese – conclude Romano – è intollerabile che si lasci campo libero alla criminalità organizzata, che rischia così di prendere il sopravvento sul buon governo e sulle economie dei nostri territori, nonché sul futuro dei nostri figli".
Francesco Pesante
L’Attacco
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