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Vieste/ GLI AEROPLANINI DI CARTA E LE PAROLE DI PIETRA

La nostra cittadina non vede realizzata un’opera pubblica da parte dell’amministrazione comunale da anni, lo stato delle strade e dei marciapiedi è pietoso e pericoloso, al pari dello stato di vergognosa incuria della fontana nei giardini comunali,

 il parcheggio indiscriminato ed esoso, il corso del paese e le spiagge pari a un bazar abusivo e illegale, la sanità pubblica dispensata a Vieste – nonostante un sindaco dirigente dell’Asl- ridotta al lumicino, i tributi comunali con le aliquote massime, i servizi ai cittadino diminuiti e/o eliminati, ma in compenso il senso di sfiducia ed ingiustizia dei cittadini ha ormai raggiunto l’apice, anche per i ripetuti clamori provocati dai noti scandali in cui è stato coinvolto il Comune, denunciati ripetutamente, con sottoscrizione in calce, dai consiglieri di opposizione.
Vieste, nell’ultimo mese, ha infine ha perso anche l’Ufficio del Giudice di Pace.
Ogni democrazia si basa su regole scritte che vanno rispettate, anche e soprattutto da chi ha l’onore e l’onere di occupare posizioni istituzionali.
Nel Comune di Vieste sembra che questo principio non valga.
In queste ultime settimane, preso atto che il sindaco e il suo vice non hanno ottemperato alla volontà espressa dal Consiglio Comunale e dalla Giunta, per il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace, ho sentito il dovere di rendere pubblica la notizia e, soprattutto, di chiedere le dovute spiegazioni.
La speranza di coinvolgere il duo Nobile – Zaffarano in un pubblico dibattito è però rimasta vana poiché i due sono silenti e, come al solito, si sottraggono al confronto.
Nel prossimo consiglio comunale chiederemo conto di tale loro ulteriore omissione.
In compenso, in occasione della pubblicazione dei due commenti pubblicati, a mia firma, sull’argomento (“Di sciagura in sciagura. Vieste perde anche il Giudice di Pace” e “L’arte della politica a Vieste”), il sito giornalistico, credo più letto a Vieste, ha pubblicato due pedestri scritti di anonimi individui che si sottoscrivono come “Gli amici di “Forza Silvio – gruppo di Vieste”.
I tre anonimi amici (di Silvio), nonostante la loro lussureggiante sigla, esibiscono in questi scritti, senza alcuna vergogna, limiti sia nella forma sia nella sostanza, palese retaggio di studi mai completati e di buone letture evitate con cura, a corollario di un evidente complesso d’inferiorità che manifestano quando pongono l’accento sugli altrui titoli accademici e professionali ai quali, purtroppo, non hanno potuto mai ambire per evidenti limiti.
Gli anonimi estensori, che non si sottoscrivono mai, hanno addirittura l’ardire di giudicare, offendendo e sminuendo, chi si assume la responsabilità di ciò che pensa e scrive.
Solo chi non ha idee, insulta chi esprime i propri pensieri.
Cari chiosatori anonimi, non mi interessa conoscervi, né ho tantomeno bisogno dei vostri suggerimenti che, purtroppo, altro non sono che la realizzazione della puerile pratica del lanciare la pietra e nascondere la mano.
Vi invito ad astenervi dal torturare continuamente la lingua italiana nei vostri scritti, dai quali, comunque, si ricava sempre una noiosa sensazione: ma questi disgraziati si vergognano così tanto del proprio pensiero o del loro nome, o di entrambi?
Avete così tanta paura da dovervi travisare con il passamontagna dell’anonimato?
Solo i vigliacchi scrivono lettere anonime, confermando ancora una volta poco valga per simili personaggi quello che si chiama “Onore".
Voi siete codardi, nascosti nell’anonimato per la vergogna di firmare, incarnate gli  odierni e veri quaquaraquà che, come racconta Leonardo Sciascia, "dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, che’ la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre… ".
Se il fine del commento non è la denigrazione ma la manifestazione di un’opinione o il desiderio di confronto, perché non firmarsi?
Amici di Forza Silvio scrivete sempre commenti pari della vostra  intelligenza, è  proprio il caso di non considerarvi più!
Lo scrittore Carlo Levi ha detto che le parole sono pietre.
Altri hanno aggiunto che lo sono solamente quelle firmate, mentre le parole anonime sono solo aeroplanini di carta, anche se lanciati come missili.
Per questo, propongo di eliminare una volta per tutte i commenti anonimi e pubblicare soltanto parole vere, parole di pietra.

Antonio Montecalvo