Quasi ventimila ispezioni sui luoghi di lavoro e situazioni di irregolarità in un caso su due.
Prosegue il contrasto al lavoro sommerso condotto dal gruppo interistituzionale composto da prefetture, forze dell’ordine, Inps e Inail, Nel corso di 12 mesi sono state «eseguite 20.500 ispezioni, con un tasso di irregolarità pari al 56%». II dato è stato diffuso dall’assessore regionale al Lavoro, Leo Caroli, al termine di un incontro tenuto nella prefettura di Bari con tutti gli enti e i corpi di polizia interessati alla repressione del lavoro nero. Ad agosto de1 2013 fu siglato il protocollo di intesa con cui la Regione mise a disposizione delle forze dell’ordine «una dotazione di 800mila euro»: risorse destinate a sostenere l’attività di verifica e controllo che andasse oltre l’azione ordinaria. «Abbiamo fatto bene a stipulare tale accordo – dice Caroli – e vogliamo continuare su questo percorso per altri due anni, rifinanziando il protocollo e cercando di superare le criticità emerse. La Puglia è consapevole del fatto che non si esce dalla crisi se assieme agli altri fattori, non si aziona la leva che deve indurre al rispetto della piena legalità».Tra i settori monitorati figura l’agricoltura. «E qui – aggiunge l’assessore – vanno evitati i fenomeni purtroppo presenti di riduzione in schiavitù». Gli operatori delle forze dell’ordine hanno rilevato pure «la percezione indebita di ammortizzatori sociali, anche in deroga». Si tratta prevalentemente di aziende che operano «nel calzaturiero, nell’edile e nel comparto dei servizi perla persona». Caroli ha accennato anche al calo della produzione nel comparto olivicolo. «Dai dati che ci forniscono gli operatori del settore agroalimentare – sottolinea l’assessore – scopriamo che quest’anno ci saranno meno olive e questo sta provocando una lievitazione dei prezzi dell’olio extravergine». Fenomeno che sta «portando a furti di olive e a una preoccupazione per la possibile alterazione dell’olio che si mette in commercio e che abbiamo il dovere di proteggere».