Nota del Consigliere regionale del Gruppo consiliare Area popolare, Gianni Stea, che in riferimento al PSR Puglia 2014-2020, denuncia incongruenze e penalizzazione per le microimprese agricole e per colture pugliesi di alto pregio quali uva e ciliegie.
"Le Misure di maggior interesse al fine dello sviluppo produttivo regionale sono: Misura 4.2 circa l’ammodernamento delle aziende agroalimentari; Misura 4.1.B circa l’ammodernamento (delle aziende agricole. Trattasi di due misure che peccano in diversi punti in quanto non sono previste situazioni che invece nella realtà sono fondamentali in una prospettiva di sviluppo", sottolinea Stea, che spiegala situazione: "In riferimento. alla Misura 4.2 (di cui non è stato ancora pubblicato il bando regionale) è da evidenziare che ci sono imprenditori ~ imprese attive nella trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli i quali hanno programmato interventi di delocalizzazione di impianti produttivi (ad esempio un frantoio oleario ubicato in piena area urbana e attiguo ad un condominio di civili abitazioni che intende delocalizzare l’intera area produttiva, e ancora un intervento che interessa lo stoccaggio di frumento duro attualmente effettuato in un vetusto e irrazionale capannone detenuto in fitto, il cui affìttuario intende ammodernare l’attività con la dismissione del capannone e l’installazione – in altro sito – di siti in metallo completi delle relative attrezzature specifiche). Riguardo alle circostanze sopra evidenziate si ricorda che il trascorso P.S.R. 2007-2013 aveva previsto – nella Misura 123 – la realizzazione di nuove strutture di trasformazione ai fini della delocalizzazione, possibilità che, per converso, non appare nell’attuale P.S.R. 2014-2020 e relativa Sottomisura 4.2. "E ancora, tra i beneficiati della Misura 4.2 sono citate "piccole, medie e grandi imprese", per cui sembrano essere escluse le microimprese, che invece rappresentano la categoria che più avrebbe bisogno dell’intervento pubblico. In riferimento alla Misura 4.1 B (di cui invece è stato pubblicato il bando regionale) è posto il divieto di adottare coperture in plastica. La non eleggibilità al sostegno di tale sistema comporta non pochi problemi aziendali in quanto vengono penalizzati le serre e i tunnel per le colture ortofloricole (si ritorna alle serre/vetro?), e vengono tralasciate alla volubilità meteorologica colture di alto pregio pugliesi, quali l’uva da tavola ed ora anche le ciliegie, per le cui piante si sta già studiando le possibilità tecniche di copertura".