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L’autopsia di fratellini di Gravina: caduta accidentale

Ciccio e Tore – ritrovati morti, il 25 febbraio scorso, nel pozzo d'una casa abbandonata – quasi certamente sono precipitati accidentalmente. Lo riferiscono fonti vicine all'indagine dopo aver esaminato, ed incrociato, i risultati dell'autopsia con quelli della Tac e della Risonanza magnetica. Un dato che però l'autopsia pare aver accertato oltre ogni dubbio è la lunga agonia di Salvatore: è sopravvissuto per almeno 36 ore, accanto al corpo senza vita di suo fratello.

 

L'autopsia sembra escludere che Ciccio e Tore abbiano subito violenza prima di precipitare nella grande cisterna della masseria disabitata in cui sono stati trovati i loro corpi il 25 febbraio scorso. Lo si è appreso da fonti vicine alle indagini.
L'esame non ha infatti rilevato «alcun segno di violenza sui cadaveri ma solo lesioni fratturative compatibili con una precipitazione», viene spiegato.
SALVATORE SOPRAVVISSUTO 36-48 ORE
L'autopsia ha accertato che Francesco Pappalardi è morto massimo otto ore dopo la caduta nella cisterna a causa delle lesioni provocate dalla precipitazione che sarebbe avvenuta dal primo piano della vecchia masseria di via Consolazione, a Gravina in Puglia.
Suo fratello minore, Salvatore, sarebbe invece morto massimo 36-48 ore dopo per una concomitanza di cause: fame, freddo, sanguinamento e per le lesioni riportate, sicuramente assai più lievi di quelle riscontrate sul fratello. Tore sarebbe precipitato da un’altezza inferiore rispetto a quella di Ciccio.
Nello stomaco di Ciccio – si e' saputo – è stato trovato materiale che potrebbe essere cibo e che verrà studiato. Feci solide sono state invece trovate nel suo intestino. Su Ciccio è stata inoltre trovata una nuova frattura ad un’altra vertebra, oltre a quelle importanti e numerose già riscontrate lungo una gamba e al bacino.
Nello stomaco e nell’intestino di Salvatore non sono stati trovati residui di cibo.