All’indomani degli incendi si abbattono critiche e azioni legali sul campeggio “S. Nicola”La maledizione dei 24 luglio colpisce ancora Peschici. C'è ancora il fuoco vivo che arde sotto le ceneri(e non solo metaforicamente). Infatti non bastasse la mancata assegnazione dei fondi europei, adesso sulla cittadina garganica, ma soprattutto sul campeggio 'San Nicola', si abbattono le critiche e le azioni legali dei turisti coinvolti negli incendi. La vicenda ha avuto il suo picco improvviso alla trasmissione d'inchiesta 'Mi manda Rai3' condotto da Andrea Vianello, dove sono intervenuti oltre ad alcune vittime degli incendi, anche Domenico Afferrante, legale del campeggio 'San Nicola', e inevitabilmente le polemiche si sono accese. Tutto cominciò il 24 luglio, quando da un focolaio in un uliveto divamparono le fiamme, che si sono estesero a un deposito di bombole di gas, che esplose. Il grosso delle operazioni di salvataggio dei turisti che si rifugiarono sulle spiagge fra Peschici e Vieste – circa 4500 persone – avvennero con imbarcazioni della Guardia costiera, dei carabinieri, della Gdf, di barche passeggeri e di pescatori. La località turistica oltre ad essere distrutta dalle fiamme, subì anche un duplice lutto, poichè all'interno di un'automobile, lungo una strada nella zona di SanNicola, furono rinvenuti i cadaveri carbonizzati di due persone ottantenni, fratello e sorella, Carmela Maria e Rocco Fasanella. Le polemiche si scatenarono soprattutto sul ritardo e disorganizzazione delle azioni di socccorso. Ma ad oggi un altro argomento scottante, tiene banco: il mancato risarcimento dei turisti, che sostengono che il proprietario del campeggio `San Nicola', non abbia intenzione di pagare le somme dovute. "Abbiamo le prove che gli idranti non funzionavano- racconta a l'Attacco Gianmario Marcoccio, turista bresciano che ha partecipato alla trasmissione Rai- Ho il filmato di quanto dico. Si sono giustificati, dicendo che entrambi i generatori che alimentano le cisterne, erano fuori uso causa incendi. Ma ciò che è più grave, e che nessuno di quel campeggio ha fatto nulla per evitare la catastrofe. In altri campeggi provvedevano a bagnare il suolo, lì ripetevano solo che era tutto sotto controllo". Marcoccio parla dei mancati risarcimenti. "Questa è la loro nota dolente. Ci rispondono picche perché dicono che 1'evento è stato doloso e loro non hanno alcuna responsabilità. Intanto noi siamo rimasti solo con costume e ciabatte, e ci siamo salvati grazie alla bontà dei peschiciani. Io personalmente non ho più nulla, il camper totalmente distrutto ed ho dovuto svendere il gommone danneggiato. Era trent'anni che andavo a Peschici, e ho avuto sempre il presagio che quello era un posto ad alto rischio incendi, e quello che mi fa rabbia è che il campeggio non era munito di impianto e piano antincendio". E sottolinea. "Non tornerò più in quei posti, non sono sicuri. Non me la sento più di promuovere il Gargano come ho sempre fatto. Voglio dimenticare a tutti i costi Peschici. Anzi metterò il bastone tra le ruote al proprietario del campeggio 'San Nicola', quando riaprirà la struttura farò di tutto per bloccare la loro attività. Ma come hanno fatto a bonificare in così poco tempo tutta quell'area? Dove hanno buttato tutti quei metri cubi di terra? Io non ci credo affatto che lì tutto è stato bonificato, e farò fare ispezioni dai vigili del fuoco e dalla Prefettura, affinché si eviti una strage". Ovviamente di parere opposto Domenico Afferrante, legale del campeggio 'San Nicola', che smonta tutte le accuse avanzate dai turisti. "E' un evento di causa di forza maggiore. Perché dovremmo pagare noi? E come se uno affitta una casa, succede un terremoto, e il proprietario di casa deve pagare i danni. Al camping era tutto a norma, come certificano le autorizzazioni dei vigili del fuoco, quindi noi non abbiamo nessuna colpa. E poi vista la portata dell'incendio ben poco avrebbe potuto fare l'impianto antincendio". Poi passa alla questione risarcimenti. "L'assicurazione coprirà per circa 3 milioni di euro i danni dei turisti. Questo è riportato dal massimale della polizza. Le vicende andranno per le lunghe, perché come si sa la burocrazia italiana è molto lenta. Quei cittadini andati in tv, insinuano che noi abbiamo ricevuto dei risarcimenti dallo Stato, non abbiamo ancora visto un centesimo".
Matteo Palombo
L’Attacco