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Italia Viva Foggia/ “Città allo sbando, mancano esempi da chi la governa”

“A un anno dalla imponente e importante manifestazione ‘Foggia Libera Foggia’ per protestare contro l’illegalità nel capoluogo dauno, con la presenza del Presidente nazionale di Libera Don Luigi Ciotti, nulla è davvero cambiato in città e siamo ritornati al punto di partenza”. Lo denunciano Rosa Cicolella e Aldo Ragni, coordinatori provinciali di Italia Viva Foggia, dopo gli ultimi fatti di cronaca che hanno nuovamente fatto balzare Foggia all’attenzione delle cronache nazionali, in una provincia già agli ultimi posti per qualità della vita secondo le recenti classifiche.

Italia Viva Foggia prende atto delle doverose dimissioni del presidente del Consiglio Comunale di Leonardo Iaccarrino, il cui comportamento “beffardo” nella notte di San Silvestro è stato assolutamente inaccettabile. Mette in guardia però dal rischio di derubricare a sconsideratezza individuale o episodio isolato quel che è in realtà solo l’ennesimo sintomo del degrado del discorso pubblico e di scarso rispetto istituzionale da parte dell’Amministrazione Comunale guidata da Franco Landella. Dalle bandiere leghiste issate metaforicamente sul torrione di Palazzo di Città fino agli spazi pubblici concessi agli amici, con tanto di provvedimenti deliranti per sanatorie ex-post, Foggia vive una stagione di marasma senza precedenti. “Bene ha fatto il sindaco Landella a ratificare immediatamente le dimissioni di Iaccarrino, ma chiediamo a lui e ai consiglieri di maggioranza un soprassalto di dignità che spezzi una gestione indifendibile. E sollecitiamo la vigilanza delle altre autorità proposte perché Foggia non diventi una città ‘senza tetto né legge’ – aggiungono Cicolella e Ragni –. Non vogliamo fare retorica ma crediamo che anche quanto accaduto negli ultimi giorni, con i quotidiani casi di cronaca che hanno interessato la nostra provincia dall’ordigno piazzato dinanzi a un esercizio commerciale al furto dei freni di una ambulanza, descrivi una città allo sbando, dove si denota assenza di atteggiamenti esemplari da parte di chi la governa e dovrebbe, dunque, compierli per primo. Non possiamo lamentarci di vivere in una provincia ‘ultima’ nelle classifiche se non poniamo al centro delle nostre azioni un cambiamento che deve partire da tutti, e di cui la politica deve essere principale veicolo. Del resto lo dice l’art. 54 della nostra Costituzione: i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”.