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Dal “Tacco” allo “Sperone” bilancio positivo della stagione turistica

Puglia baciata dal sole e premia­ta dai turisti quest'estate, stando alle pri­me approssimative ma rivelatrici stime sull’afflusso dei vacanzieri. Con l'ausilio delle Apt e di alcuni qualificati operatori del settore, tracciamo un primo indicati­vo bilancio della stagione estiva. «Il Gargano, fiore all’occhiello della Capitanata, è pe­nalizzato dai costi elevati e da un insuffi­ciente rapporto qualità/prezzo. La ristora­zione, in particolare, è costosa e nella me­dia poco qualitativa», afferma Alexander Rhymar giovane titolare di "Berti Viag­gi", agenzia foggiana presente nel settore turistico da ben 22 armi. «Un tre stelle del Gargano non equivale ad un tre stelle del­la Romagna», aggiunge. «Un'altra caren­za è rappresentata dalla mancanza di cul­tura dell’accoglienza. Un progetto a me­dio-lungo termine dovrebbe essere porta­to avanti dalle istituzioni locali», Stando ai primi dati, comunque, il Gargano ha go­duto di una buona stagione estiva, con ca­li di presenze nel periodo piovoso (prima parte di agosto). Vieste, ha registrato un aumen­to di presenze del 15/20% rispetto a12005, ma va considerato che il Gargano pre­senta realtà diverse. «Il Gargano è un pò la terra di nessuno. Non c'è una program­mazione turistica e manca la dovuta at­tenzione da parte delle autorità», sostie­ne Clelia Ricci, titolare a Foggia dell'agen­zia di viaggi Guglielmi. L’imprenditrice punta l’indice anche sullo scarso senso ci­vico dei cittadini e sullo stato di incuria in cui versano alcune spiagge, talune stra­de. Manca l’aeroporto. Una struttura aeroportuale attrezzata avrebbe ricadute positive sul economia lo­cale. C’è poi la "vexata quaestio" della destagionalizzazione dell'offerta turisti­ca. Sul Gargano, inoltre, negli ultimi an­ni sono proliferati villaggi ed alberghi. Spesso ciò è accaduto su iniziativa di gente del posto che si è inventata un me­stiere senza avere alle spalle competenza e preparazione. A fronte di queste anno­se problematiche, il Gargano mantiene in­tatto il suo potere di attrazione, in virtù del­le sue bellezze naturali e per la varietà del suo patrimonio storico-culturale, che an­drebbe valorizzato ulteriormente. I mag­giori “clienti” dello sperone d'Italia si so­no confermati, anche quest'estate, i va­canzieri del Nord Italia, i laziali ed i fog­giani ( fra questi ultimi, soprattutto i pos­sessori di case). In bassa stagione, inve­ce, ci sono stati meno tedeschi e più tu­risti dell’Est (polacchi, cechi e slovacchi, su tutti). San Giovanni Rotondo, "patria" del turismo religioso, si è confermata una meta mordi e fuggi; una tappa lungo un percorso. Rispetto alle previsioni, tuttavia nel periodo estivo non c è stata continui­tà d'afflusso nella cittadina cara a San Pio. Le splendide Isole Tremiti, invece, hanno confermato la loro natura di me­ta di un turismo elitario e di nicchia.