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Nicola Ragno: Udc a Vieste un partito di falsi conservatori.

L’elettorato moderato, che si identifica in larga parte nell’UDC Unione dei Democratici Cristiani, in questi mesi ha la grande opportunità e il dovere di dimettere i panni del «pantofolaio» ed iniziare a partecipare con maggior interesse alla vita politica della nostra cittadina.

Non sono molto distanti i tempi in cui la partecipazione era molto attiva e proficua nella madre del moderatismo democratico cristiano; non sono obsolete le persona che infondevano nell’attività del partito partecipazione, sentimento, capacità; non sono meno importanti le motivazioni per contribuire a migliorare le sorti della nostra cittadina; non sono meno evidenti le differenze politiche con gli altri schieramenti che continuano un cammino verso le tradizionali connotazioni. Non si può più pensare che la gestione politico-amministrativa del paese debba essere nelle mani di pochi!

Oggi è il momento di dimettere i panni dell’assenteismo, ritenendo che le responsabilità di ciò che accade a Vieste siano solo dei pochi che hanno il compito di rappresentarci, e di indossare quelli del giusto protagonismo.

Vieste è una cittadina dai continui sviluppi e dai molteplici interessi, c’è bisogno di tante idee e proposte per equilibrare il flusso del benessere che può essere più giustamente indirizzato su tutte le categorie sociali.

Siamo alle porte della verifica  delle linee programmatiche che il nostro partito ha proposto in fase pre elettorale per integrarle con quelle delle altre componenti della coalizione di maggioranza affinché questa amministrazione possa realizzarle.

Importanti opportunità di sviluppo economico come quella del Porto Turistico, della verifica di una nuova programmazione sullo sviluppo del turismo, sull’urbanizzazione di nuove aree, non meritano cittadini in pantofole ma con l’elmetto pronti a contribuire con determinazione e competenza quali sanno essere.

I conservatori del partito spandono e spendono parole di una rassicurazione politica fuorviante e chiusa in schemi preconfezionati di un sistema che non porta a nulla. Una linea conservatrice non negli ideali, come dovrebbe essere, ma nelle attività assenti che ha traghettato il partito verso un’oblio dantesco e non ad essere adeguatamente partecipato, rappresentato e presente nel territorio così come merita.

Siamo ad una svolta decisiva nell’organizzazione e nella programmazione del partito rappresentato e gestito, purtroppo, da una sola persona sia pur dalle dimostrate capacità politiche. Il partito non ha bisogno di personalismi ma di personalità che sanno porsi al di sopra degli egoismi che frenano lo sviluppo politico del partito.

Oggi bisogna avere il coraggio e la determinazione di rimboccarsi le maniche e lavorare insieme a tante persone che ritengono di farlo affinché il vasto elettorato moderato ritorni ad identificarsi nell’UDC e non nelle occasionali iniziative politiche associative.

Buon lavoro.

Nicola Ragno, assessore

comunale al Bilancio, Udc