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Il Gargano come Amalfi e la Sicilia: una legge tutelerà i suoi agrumeti

L'oasi agrumaria di Rodi Garganico e tutti gli agrumeti del Gargano saranno presto tutelati e indicati quali elementi caratteristici del paesaggio insieme agli agrumeti di Amalfi e della Sicilia. E' infatti in dirittura d'arrivo la proposta di legge del deputato Marco Lion che ha portato a conclusione un iter avviato nel 1996 dall'attuale ministro dell'ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Tutto nacque da una battaglia di Italia Nostra per salvare gli agrumeti ed evitare la loro scomparsa sul Gargano. L'allora deputato Pecoraro Scanio presentò una risoluzione poi approvata dalle competenti commissioni che portò al riconoscimento dell'Igp, dell'indicazione geografica protetta. Ovvero il marchio di qualità attribuito a quei prodotti, in questo caso gli agrumi, che traggono la loro unicità proprio dalla posizione geografica. Con questa ulteriore tutela gli agrumeti non avranno più solo un'importanza agricola, ma saranno parte integrante del paesaggio. Il parco nazionale del Gargano ha già valorizzato gli agrumeti come elemento del paesaggio, non solo con una serie di manifestazioni culturali ma soprattutto attraverso una passeggiata in uno dei luoghi più pittoreschi, nei «giardini di arance». Un itinerario che esalta usi e costumi della vita quotidiana di un tempo lì dove ci sono i grandi agrumeti. Presenti ancora vecchie «casedde», ruderi di mulini ad acqua.