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Rapporto economico 2007 della Camera di Commercio di Foggia

Agroalimentare in affanno, costruzioni in ripresa. A guardare i dati relativi al Rapporto economico 2006-2007, sono queste le novità del comparto economico  di Capitanata.

Il consueto rapporto economico elaborato dalla camera di Commercio di foggia, giunto alla sua settima edizione, è stato illustrato oggi pomeriggio  dal presidente dell’Ente camerale, Luigi Lepri e dal preside della facoltà di Economia Filippo Reganati. Il tessuto economico continua ad irrobustirsi ma, diversamente dagli scorsi anni, non si tratta di un semplice ampliamento della base produttiva, cioè di un aumento numerico delle imprese. Quello che cresce è il numero delle società di capitali, un dato che può essere considerato un indicatore qualitativo dello sviluppo economico. Si irrobustisce parallelamente il tessuto imprenditoriale, con un saldo positivo di 1397 imprese in più. Il settore delle costruzioni conferma la sua centralità nei processi pr45oduttivi della capitanata, mentre è in frenata il settore manifatturiero. Segno positivo per il commercio e, a sorpresa, per le imprese artigiane. Per gli analisti dell’ente di via Dante sono un modello organizzativo ed imprenditoriale da imitare. In affanno l’agricoltura, con una contrazione della superficie coltivata a grano, con un riduzione degli investimenti per il pomodoro da industria, con una diminuzione della coltura di frutta. Stabile, in compenso, il settore dell’olivo e della vite. Non deve ingannare, infine, il dato positivo ( + 2.9%) relativo all’occupazione. È vero che sono stati creati circa 6000 posti di lavoro, ma è diminuita la forza lavoro. In altre parole, se sono aumentati gli occupati, sono diminuite le persone in cerca di lavoro. Questo vuol dire che è aumentato il flusso migratorio – un dato che riguarda i più giovani – mentre i più adulti hanno evidentemente smesso di cercare un lavoro.

Nel mercato finanziario e creditizio aumentano i depositi bancari, diminuiscono le sofferenza bancarie, mentre il PIL provinciale, si situa nel mezzo della classifica regionale: dopo Bari e Lecce, ma prima di Taranto e Brindisi. Male, invece, per il reddito pro capite:  con una media di 14000 euro è il più basso della Regione, distante quasi diecimila euro dalla media nazionale.