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Vieste, cani padroni della spiaggia

Giorni di paura per i bagnanti del Lungomare Europa a Vieste. Dopo i momenti di tensione per gli incendi appiccati in agro di Peschici, ora, a seminare il panico ci pensa un branco di cani randagi.  I turisti che decidono di fare una passeggiata devono prima fare i conti con l’umore altalenante di una dozzina di quadrupedi. I campeggiatori della zona, alle spalle del molo viestano, riscontrano problemi per il rientro serale nei loro bungalows, affermando che “è davvero scandaloso che il comune non faccia niente per questa situazione”. L’altra mattina, una signora con una bambina intese a scendere sulla spiaggia, sono state salvate da una feroce aggressione grazie alle urla dei bagnanti, che sono riusciti a spaventare gli animali e a farli scappare. In molti hanno dichiarato di aver telefonato personalmente ai Vigili Urbani chiedendo di risolvere o, quantomeno, segnalare questo disagio a chi di dovere. “Non è di nostra competenza!”, è stata la risposta che i villeggianti affermano d’aver ricevuto. Questa tipica frase di prassi sarebbe stata proferita anche dal medico preposto dall’Azienda Sanitaria Locale per il randagismo. E dello stesso canovaccio è stata la soluzione che avrebbe dato il personale del canile convenzionato con il comune, interpellato per l’emergenza: “Abbiamo i box strapieni!”. Addirittura i Carabinieri di zona, avrebbero risolto questa faccenda con la stessa formula anziché rendersi parte diligente e raccogliere il grido di allarme per indirizzarlo a chi ne avesse l’autorità. Una vera e propria “passione” quella che accade a Vieste: tanti sono i Ponzio Pilato che se ne lavano le mani.
Insomma, quello che si domandano i malcapitati di turno è: “cosa fanno più paura, allora, i cani che ci possono sbranare oppure le istituzioni che non ci proteggono?”.
Dell’opposta fazione, senz’altro, saranno le due signore che portano da mangiare a queste povere bestiole. Gli ospiti estivi dicono di vederle quotidianamente dilettate a lasciar buste di plastica nei pressi del molo nuovo, per il solo piacere dei loro amici animali. E pensare, addirittura, che l’accesso in quel cantiere dovrebbe essere vietato a causa dei lavori in corso. Ma questa è un’altra storia! Se non ci si può permettere di tenere un cane in casa, questo non deve giustificare nessuno a fomentare il randagismo. Alcune delle regole sociali elementari devono sempre essere rispettate, non dimenticando che le città moderne sono sorte per gli uomini, prima, e per i loro “amici” dopo. I cani, come tutti gli animali domestici e non, sono spiriti liberi che, comunque, in città soffrono. Basti pensare che sono abituati, fin da piccoli, a frenare il loro istinto con regole che sono solo delle persone. Forse, queste due buone samaritane pensano, così facendo, di lasciare più libertà ai cani. Meglio sarebbe, allora, dare dieci euro al giorno a ciascun elemento del branco così, almeno, sono più liberi di scegliere cosa mangiare.
“Sicuramente”, dice un turista americano, scandalosamente divertito nel confermare gli stereotipi dell’italiano medio all’estero, “quest’anno ho trascorso a Vieste due belle vacanze: la prima e l’ultima!”.
Luigi Cambrau da Controcampus