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INCONTRO DEI SINDACI DEL GARGANO SULL’EMERGENZA INCENDI

C'erano i sindaci e gli amministratori di San Marco in Lamis, Rignano Garganico, San Giovanni Rotondo, Manfredonia, Apricena e Monte Sant'Angelo all'incontro convocato questa mattina dal sindaco sammarchese Michelangelo Lombardi per costituire un Coordinamento dei comuni della Montagna del Sole per le emergenze incendi e calamità naturali o dolose. Assenti giustificati, perché impegnati in Prefettura, i sindaci di Vieste, Sannicandro Garganico, Peschici e Lesina. Lombardi ha marcato la mano sulla necessità di convocare con urgenza la Comunità del Parco, l'unica istituzione che rappresenta realmente tutti i comuni del Promontorio. Sulla stessa scia gli interventi del sindaco Antonio Gisolfi (Rignano), Zuccarino (Apricena), Andrea Ciliberti (Monte Sant'Angelo), il vice-sindaco Di Maggio (San Giovanni Rotondo) e l'assessore Paglione (Manfredonia). Presente all'appuntamento anche il coordinatore garganico di Legambiente, Franco Salcuni, che ha denunciato a più riprese l'esistenza di un piano antincendio dell'Ente Parco mai messo in atto e utile solo a rinfoltire i cassetti strapieni della riserva naturale. Assenti, ma giustificati, i sindaci di Vieste (Ersilia Nobile), di Peschici (Franco Tavaglione), di Lesina (Giovanni Schiavone) e di Sannicandro Garganico (Costantino Squeo), che avevano espresso già la volontà di aderire all'iniziativa di Lombardi. "Non ci siamo riuniti oggi per lamentare l'assenza di fondi e chiedere gli ennesimi finanziamenti agli Enti superiori – ha spiegato il sindaco di San Marco – ma per fare delle proposte concrete al Parco, alla Comunità Montana del Gargano, alla Provincia di Foggia, alla Regione Puglia e al Governo centrale. Occorre, per esempio, creare delle strutture di protezione civile a livello comunale; dotare il Gargano di infrastrutture e di uomini per le emergenze; potenziare la rete delle telecomunicazioni (gsm, umts e onde radio); realizzare un unico coordinamento per l'emergenza roghi, neve e calamità naturali o dolose". Gisolfi, sindaco del più piccolo comune del Parco Nazionale del Gargano, dal canto suo, pur appoggiando le tesi di Lombardi, ha chiesto fondi per la sua cittadina, potendo contare in bilancio su appena 1.500 euro annui per le emergenze. Troppo poco. Per Ciliberti, neo-sindaco di Monte, il vero pericolo in questi casi è la burocrazia: "non è possibile che un incendio di appena 50 ettari abbia interessato per lo scarso intervento dello Stato oltre 2000 ettari di bosco; siamo impotenti di fronte a certe decisioni o a certe indecisioni di alcuni burocrati". La città dell'Arcangelo, come noto, contava fino a stamattina su 11.000 ettari di bosco, oggi conta su poco meno di 9.000 ettari. E questo non è accettabile. La riunione si è conclusa con l'accordo tra i presenti a convocare la Comunità del Parco e a chiedere il perché il Piano antincendio dell'Ente non sia stato reso noto ai sindaci e ai cittadini della Montagna del Sole.