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Auto, la revisione raddoppia a 45 euro

Consumatori in panne, per quel “lusso” chiamato automobile. La revisione arriva a costare oltre 60 euro, su mandato del ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi che ha decretato l’ultima stangata in ordine di tempo, accogliendo le rimostranze degli artigiani. L’automobilista dovrà sborsare 45 euro più Iva al 20%, che lievitano nei centri autorizzati e nelle officine per via di tasse e spese, mentre negli uffici della motorizzazione civile bisognerà mettere in conto solo un euro in più di bollettino postale. Prima del provvedimento la revisione costava 25,82 euro: un aumento dell’80%, dunque, che si traduce, però, nel raddoppio del costo dell’operazione, come ha fatto rilevare l’Adiconsum. E l’associazione dei consumatori di Paolo Landi si indigna e protesta chiamando in causa il presidente del Consiglio Romano Prodi al quale rivolge un appello affinché annulli il provvedimento «assurdo e ingiustificato, un segnale sbagliato in un momento di tensione sui prezzi». Il consumerismo chiede di riconoscere sì un aumento, ma del 5-6%, ovvero pari all’andamento dell’aumento dell’inflazione negli ultimi tre anni. Conti alla mano, l’Adiconsum stima che la prestazione professionale sia ora quantificabile in 90 euro l’ora. Il provvedimento, però, non prevede alcun controllo sulla qualità delle oltre 12 milioni di operazioni, tante quante sono i veicoli da revisionare, effettuate ogni anno. «Il fatto che siano state rilasciate oltre 5mila concessioni, eccessive rispetto alle esigenze – fa notare Landi – non può giustificare questo provvedimento del governo».
Il consumerismo, intanto, continua ad invocare una riduzione delle polizze Rc Auto che dal 1994 ad oggi, secondo le stime di Federconsumatori ed Adusbef, hanno subito rincari che arrivano a sfiorare anche il 400%. E l’auto, seppur opportunamente parcheggiata, resta sinonimo di un benessere che non tutti potranno ostentare.