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«Bisogna rivedere i test di Bari e Catanzaro»

Il ministro dell'Università ha spiegato di non avere l'autorità per annullare tutte le prove, ma di aver chiesto fermezza. Saranno estromessi gli studenti di Bari che hanno inbrogliato. «Non avrò pace finché non saranno cacciati i professori disonesti». Il rettore di Catanzaro: «annulliamo tutto»

Il ministro dell’Università Fabio Mussi ha inviato due lettere ai rettori delle università di Bari e Catanzaro nelle quali chiede di rivedere i test di accesso alle facoltà di medicina. Lo ha reso noto lo stesso ministro confermando che il suo dicastero non ha il potere di far annullare questi test.
Tre le richieste del ministro Fabio Mussi sui quiz di ammissione: a Catanzaro annullare la prova e rifare i test con le domande di riserva. A Bari escludere gli studenti coinvolti nell’inchiesta. A Messina ha chiesto alla procura di verificare la congruità dei risultati. È quanto ha detto il ministro dell’Università nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi.
«Non esistono i presupposti giuridici per annullare i test di accesso alle facoltà a numero chiuso in tutte le sedi». Lo ha spiegato il ministro dell’Università e Ricerca durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi. «Sarebbe una ingiustizia – ha aggiunto – per tutti coloro che si sono comportati correttamente». Il ministro ha comunque giudicato «molto grave che una commissione di illustri professori (10 docenti) chiamata a formulare 80 quiz possa su ottanta averne sbagliati due, uno con una doppia risposta giusta e un altro con cinque tutte sbagliate. Si tratta di una percentuale intollerabile. Fortunatamente questa commissione ha esaurito il suo compito».
«L'Avvocatura sostiene e io concordo – ha spiegato il ministro – che sia legittimo un concorso con 78 test corretti su 80». Mussi ha quindi ricordato alcuni precedenti: nel 2.000 venne annullato un quiz e quindi il concorso si fece con 79 quesiti su 80 e nel 2005 venne riconosciuto buono anche un quiz che aveva due risposte giuste. «Ora è chiaro – ha aggiunto – che gli errori non si devono commettere, ma quel che è successo non può inficiare la validità del concorso nazionale».
Se ci sono docenti corrotti verranno mandati via dalle università. Lo ha assicurato il ministro dell’Università e della Ricerca Fabio Mussi riferendosi allo scandalo dei test-truffa.
«A Bari pare che ci siano docenti universitari coinvolti in questa vicenda. Come in altri casi ci sarà la costituzione di parte civile del governo e chiederemo ai rettori e alla Corte di disciplina del Cun – ha annunciato Mussi – il massimo della severità, perchè‚ un bene prezioso dell’università è il suo prestigio. Chiederò dunque alla Corte di disciplina del Cun di intervenire per liberare l’università dai corrotti. Se i professori hanno organizzato una truffa non avrò pace finchè non li vedrò cacciati dall’ università».