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SCIPPATORI MINORENNI? SI’ AL CARCERE

Un segnale forte della Cassazione contro la microcriminalità

Anche i minorenni possono essere sottoposti alla misura cautelare della custodia in carcere, se sorpresi a rubare in appartamento o a scippare.

Lo ha stabilito la Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione, che, con la sentenza n.34216/07, depositata il 10 settembre, ha annullato un’ordinanza del GIP presso il Tribunale per i Minorenni di Roma, che aveva detto no alla convalida dell’arresto di una adolescente nomade accusata di tentato furto con scasso. Il GIP aveva ritenuto che per quel tipo di reato l’arresto del minorenne “non è consentito”.

Sull’applicabilità o meno della misura cautelare detentiva ai minori accusati di furto nelle abitazioni o scippo, la Cassazione ha, invero, prodotto due indirizzi giurisprudenziali in netto contrasto tra loro, su cui non si sono ancora pronunciate le Sezioni Unite Penali.

Ciò nondimeno, la IV Sezione Penale del Supremo Collegio, con la sentenza depositata ieri, ha ritenuto che è possibile applicare ai minorenni la misura cautelare della custodia in carcere anche nel caso di “illeciti puniti con la reclusione non inferiore a nove anni" ed anche nel caso di “specifiche fattispecie”, come quelle del furto ridisegnate dalla legge 26 marzo 2001, n.128.

Una decisione, quella dei Giudici di Piazza Cavour, davvero significativa. Il messaggio è chiaro: gli adulti senza cuore non potranno più avvalersi dei minori per commettere, loro tramite, scippi e furti con scasso nelle abitazioni. A meno che non intendono far arrestare i loro bambini, che, se una colpa hanno, è solo quella di essere nati nella famiglia sbagliata!

 

Alfonso Masselli