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Comunità Montana del Gargano: proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti.

Il Presidente della Comunità Montana, dott. Nicola PINTO, propone la modificazione del regolamento generale sull'ordinamento degli uffici e dei servizi e otto dipendenti su dieci proclamano lo stato di agitazione.

La situazione all'Ente Montano di via S. Antonio Abate è sempre più esplosiva.

In attesa che si celebri la prossima seduta dell'Organo Rappresentativo, convocata, dal Presidente Nicola Pinto, in prima convocazione per il giorno 25 settembre 2007, alle ore 10,00 e, ove occorra, in seduta di seconda convocazione, per il giorno 4 ottobre, stessa ora, a seguito di  formale richiesta di otto consiglieri comunitari (De Felice Salvatore, Ruo Rocco, Pellegrino Matteo, Arena Matteo, Totaro Vincenzo, Talia Alfonso, Di Rodi Girolamo), dopo un lungo "tira e molla" che ha visto protagonisti lo stesso Presidente Pinto da una parte e i richiedenti dall'altra, con intervento risolutivo del Prefetto Sandro Calvosa, alla Comunità Montana stanno succedendo cosa da "mille e una notte".

Infatti, in forte ebolizione non è soltanto la situazione politica, che qui tralasciamo di affrontare, ma anche e soprattutto lo scontro, ormai frontale, tra i dipendenti della stessa Comunità Montana del Gargano e l'apparato politico.

Lo stato di agitazione dei dipendenti comunitari, annunciato l'altro ieri, addirittura attraverso un dossier inviato al Procuratore della Repubblica di Foggia, al Prefetto di Foggia, al Direttore della "Gazzetta del Mezzogiorno", sancisce, di fatto, la piena paralisi amministrativa dell'Ente (chissà cosa ne pensa il Governatore regionale Ventola, intenzionate a chiudere tutte le Comunità Montane Pugliesi).

Nella nota citata, sono esposti, in maniera piuttosto dettagliata, continui presunti abusi che il Presidente Pinto avrebbe commesso in danno dei dipendenti.

La nota si conclude con l'invito rivolto agli intestatari di "voler, cortesemente, compiere, nell'ambito delle rispettive competenze istituzionali, tutti gli accertamenti, richiesti dalla urgenza e dalla delicatezza delle vicende prospettate, rappresentando, nel contempo, l'impossibilità oggettiva di svolgere, puntualmente, qualsivoglia attività lavorativa, all'interno di un quadro, connotato da simili condizioni ambientali e dai descritti, costanti, atteggiamenti persecutori, assunti dal presidente, Dott. Nicola Pinto, a cominciare dal mese di maggio dell'anno 2007".