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LA CHIESA LOCALE SI RIDISEGNA

Venti di novità spirano nella nostra Chiesa locale, novità annunciate da tempo e che si protrarranno nel tempo, intese a rinnovare, dal versante pastorale, il volto della comunità ecclesiale diocesana. Le novità non interessano soltanto Vieste, ma abbracciano tutto il Gargano. E alcune di queste sono importanti e riguardano avvicendamenti di parroci, anche in parrocchie di rilievo, nomine di parroci in solidum in vista di un’unità pastorale per i paesi a due parrocchie, nomine di vicari in diverse comunità parrocchiali.
Vieste ne sarà particolarmente interessata.Dall’avvicendamento del Vicario episcopale territoriale nella persona del sacerdote don Giocchino Strizzi, che subentra a don Francesco Iannoli, dimissionario per raggiunti limiti di età. Don Gioacchino Strizzi, pur rimanendo parroco della Con cattedrale, è chiamato ad un impegno di responsabilità grave, che concerne in qualche modo il coordinamento tra le varie forze pastorali di Vieste ed il Vescovo. Ha come illustri predecessori Mons. Domenico Desimio e Mons. Mario dell’Erba.

Don Giuseppe Clemente, finora parroco della Chiesa Madre di S.Elia in Peschici, subentra don Lorenzo Bua nella chiesa parrocchiale di S. Croce. Anche don Lorenzo Bua lascia per raggiunti limiti di età, dimissionario già da alcuni anni. Egli ha retto S. Croce esemplarmente per quasi cinquant’anni.

Il sacerdote don Saverio Papicchio di Manfredonia sostituisce don Giuseppe Clemente  nella Chiesa matrice di Peschici, che è della vicarìa di Vieste. Don Saverio è un giovane sacerdote. Si fa molto affidamento sulla sua giovane età per dare nuovo impulso a quella parrocchia.

Don Berardino Iacovone è stato chiamato, come vicario parrocchiale, a Gesù Buon Pastore e subentra a don Salvatore Miscio chiamato anche lui ad un compito impegnativo nella chiesa locale: rettore del Seminario Arcivescovile di Manfredonia. E’ un riconoscimento a don Salvatore. Sempre del Seminario Arcivescovile di Manfredonia è stato nominato Padre spirituale don Alessandro Rocchetti, pur conservando il suo compito di segretario del Vescovo.

Altri cambiamenti minori sono avvenuti nelle altre vicarie e nella Curia Arcivescovile. La nostra diocesi sembra così avviata a rinnovarsi non solo nel cambiamento delle persone dei parroci quanto più nella sua azione pastorale. Un cambiamento di sacerdoti non avviene mai a cuor leggero né avviene tanto per cambiare. Dietro l’avvicendarsi c’è sempre quel desiderio e quella speranza che cambi la vita e la realtà della comunità.

A queste scarne notizie di cronaca un doppio sentimento nasce spontaneo nei confronti dei sacerdoti interessati a questi cambiamenti.

Di speranza, come accennavo sopra. La speranza è che la vita della comunità ecclesiale trovi nuove espressioni pastorali da attuare, risvegli interessi e partecipazione nei fedeli. La Chiesa è viva e si vivifica con nuove presenze attraverso le quali agisce lo Spirito.

Di augurio grande e sincero ai sacerdoti che hanno servito la Chiesa con abnegazione ed entusiasmo in una realtà parrocchiale. Essi non sono dimessi o puniti o allontanati per difetto.

Il loro collocamento a pensione o il trasferimento a nuova comunità parrocchiale è un meritato riposo o un nuovo inizio di vita.

Auguriamo agli interessati ogni bene e diciamo grazie per aver servito e voler servire questa nostra Chiesa con la vita. Sarà il Signore, che essi hanno scelto di seguire, che li ricompenserà molto di più di quello che può venire da un nostro grazie.

Sac. Giorgio Trotta