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Vico del Gargano: tra i borghi più belli d’Italia

Scelti tre centri pugliesi nell´elenco che certifica il benessere quotidiano
E nel club dei Borghi più belli d´Italia a vincere sono i paesi del Foggiano tra cui Vico del Gargano
I requisiti: la salvaguardia delle tradizioni e la tutela della salute dei cittadini. Anche Cisternino, Orsara e Trani nell´albo delle città a misura d´uomo.

Lasciandosi aiutare dal cinema, queste città non si mostrano con un montaggio nervoso da videoclip ma con una serie di morbidi piani sequenza come nella migliore tradizione dei vecchi maestri. Città dal passo lento, dall´attenzione estrema all´uomo come misura del presente, ma anche centro d´equilibrio tra passato e futuro. Sono tre le città slow pugliesi che rientrano nelle 54 promosse dall´omonimo movimento (www.cittaslow.net). Oltre all´unica, storica Trani, negli ultimi mesi due se ne sono aggiunte: Cisternino e Orsara di Puglia. Mentre resta in attesa di certificazione già da due anni la salentina Maglie. «Non è semplice rientrare in questa lista» conferma la responsabile delle certificazioni nazionali e internazionali, Rosanna Abbati. Una scelta molto meditata che passa attraverso l´esame di ben sessanta atti amministrativi. «Non basta – aggiunge Michele Bruno, presidente Sloow Food Puglia, associazione che corrobora le scelte – solo dichiarare di mettere in pratica il risparmio energetico o il recupero del centro storico, bisogna anche dimostrare, carte alla mano, di farlo». A decidere, oltre alle delibere, è una commissione che si sposta sul territorio per verificare in prima persona il rispetto dei parametri fondamentali. All´opposto dei principi di contrazione del tempo, queste sono città che hanno dimostrato di essere «animate da individui curiosi del tempo ritrovato, dove l´uomo è ancora protagonista del lento, benefico succedersi delle stagioni», come si legge nel regolamento di partecipazione. Città che rispettano la salute dei cittadini, la genuinità dei prodotti e della buona cucina. Ma anche contesti fertili per la conservazione di tradizioni artigianali e per quella del patrimonio artistico da ammirare in piazze, teatri, botteghe, caffè, ristoranti, luoghi dello spirito e paesaggi incontaminati. Realtà attente alla «spontaneità dei riti religiosi e al rispetto delle tradizioni». E, soprattutto, piccoli paradisi percorsi da abitanti paghi della «gioia di un lento e quieto vivere». Particolarmente entusiasta dell´adesione è il centro di Orsara di Puglia, con le sue viuzze, la grotta di San Michele Arcangelo, l´Abbazia dell´Annunziata. Ma soprattutto fiera dei risultati incassati con il decennale del progetto Selor, curato dal Cnr di Pisa in materia di longevità. Tutto merito del selenio, potente antiossidante che previene la formazione dei radicali liberi, elemento che spiegherebbe, il segreto del campar cent´anni in questa città slow e benedetta dalla buona salute. Più facile la partita per Cisternino, centro che della propria bellezza e sospensione nella spirituale Valle d´Itria ha fatto motivo di forte attrattività turistica e residenziale. Lo stesso sito del movimento nazionale che riporta la guida delle città le sgrana, una ad una, dalla calce bianca alle tipiche costruzioni a trullo, dai fazzoletti di terra rossa ai mandorli e ulivi. E, ancora, definisce Cisternino «un´oasi di popolazione sparsa, alta su un gradone calcareo dell´ondulata Murgia di Sud-Est, lambita dalle brezze del vicino Adriatico e circondato dal rigoglio delle campagne». L´adesione di Trani è ormai storica, tra le prime in Italia registrate dal movimento Città Slow, attivo dal 1999. E, come considera il governatore Slow Food Puglia, Antonello Del Vecchio, «è città che cresce a dismisura». E le cui caratteristiche, forse, non fanno più tanto pensare a un´isola di lentezza e quiete, almeno non d´estate. «Il movimento – ricorda Del Vecchio – è nato proprio con l´intento di preservare il territorio dagli effetti globalizzanti». Un po´ più generoso in quanto a certificazioni, risulta essere il club dei Borghi più belli d´Italia (www.borghitalia.it), nato per desiderio della consulta del Turismo dell´Anci, l´Associazione dei comuni italiani. In questo caso, i requisiti richiesti sono «l´armonia architettonica del tessuto urbano e la qualità del patrimonio edilizio pubblico e privato», oltre alla vivibilità in termini di attività e servizi al cittadino. Tra gli obiettivi, il sostegno ai piccoli centri che rischiano lo spopolamento e il conseguente degrado. In Puglia, a essere promossi (oltre a Cisternino che ritorna anche in questa lista) figurano Alberona, Bovino, Locorotondo, Otranto, Pietramontecorvino, Roseto Valfortore, Specchia e Vico del Gargano.