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Sanità, Marino: “I sub commissari sono orpelli costosi”

Il consigliere regionale interviene sui commissariamenti in atto nelle Asl pugliesi

Sul tema dei costi della politica e, in particolare, sul tema del  commissariamento, ancora in atto, delle Asl di Bari, Foggia e Lecce e sui costi eccessivi dei sub-commissari, interviene il presidente della terza commissione Sanità regionale Dino Marino.  “Piazza pulita. Vendola non sente ragioni. Sui costi della politica sarà anche disposto a fare distinzioni ma non a concedere sconti. Le comunità montane della Puglia, ad esempio, sono per il Presidente, uno scandalo nazionale che va cancellato. E su questo argomento sono completamente d’accordo con lui. E del resto in Puglia stiamo discutendo non solo di Comunità Montane, ma anche della riduzione dei consiglieri regionali e, a questo proposito, ricordo che è gia iniziato l’iter legislativo nella commissione regionale competente. Ma all’interno di questo percorso, c’è qualcosa che non va, in particolare nella sanità. L’anno scorso il Presidente Vendola, con la riduzione delle ASL, ha avviato un processo di razionalizzazione programmatica su area vasta e di contenimento della spesa. Oggi però, a circa un anno da quella scelta, la fase di commissariamento delle ASL provinciali di Foggia, Bari e Lecce non è ancora chiusa. Ma questo lo si deve fare al più presto. Prima di tutto perché i commissari oltre, ad aver nominato i Direttori Sanitari e i Direttori Amministrativi, hanno anche nominato dei sub-commissari, orpelli costosi, che il più delle volte sono risultati essere da intralcio all’azione degli stessi e che sicuramente sono un costo eccessivo che la sanità pugliese non si può permettere. Basti pensare, per esempio, che l’indennità di un solo sub-commissario basterebbe a far funzionare una delle Comunità Montane che giustamente si vogliono chiudere. Inoltre, sarebbe molto interessante se l’assessorato alla Sanità ci fornisse una mappa del lavoro svolto dai sub-commissari, anche se dubito molto che il termine lavoro sia quello più appropriato in questo caso”. (Il Grecale)