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Padre Pio: Cardinale Siri lo difese con Papa Roncalli e Gemelli

Giovanni XXIII cambio' idea su padre Pio quando questo fu difeso dal card. Giuseppe Siri, l'arcivescovo di Genova che e' stato il primo presidente della Cei. Lo afferma il biografo di quest'ultimo, il celebre vaticanista e storico Benni Lay, che pubblica sul sito ''cardinalsiri.it''

una serie di testimonianze inedite sui rapporti tra il santo del Gargano e lo stesso Siri, che si decise ad intervenire con Giovanni XXIII dopo l'inquisizione di mons. Maccari a San Giovanni Rotondo. ''Capitava spesso – confido' il cardinale – che mi trovavo in udienza con il Papa dati i miei impegni di presidente della Cei e delle Settimane Sociali ed ogni qualvolta si finiva col parlare di padre Pio. Giovanni XXIII, un uomo buono, vero santo, era preoccupato. Arrivavano in Vaticano gravi accuse su padre Pio. Talvolta erano i medesimi difensori ad oltranza del cappuccino che con il loro zelo e la loro fretta contribuivano a creare difficolta'. Molti agivano in buona fede, pensando di fare del bene, solo che a pagarne le conseguenze era sempre padre Pio. Alla fine il Papa – sono ancora parole di Siri riportate da Benny Lai – si convinse che il povero frate era estraneo alle accuse che gli venivano mosse''. Lai ricostruisce anche il tentativo compiuto decenni prima da Siri per far ricredere padre Gemelli, che il futuro cardinale aveva conosciuto quando per seguire i corsi universitari della Gregoriana, s'era trasferito da Genova al Seminario Lombardo di Roma. Ma anche un gigante della fede come era Siri dovette arrendersi davanti ai pregiudizi del medico francescano, che non riusciva ad accettere che altri potessero condividere lo stesso dono ricevuto dal Poverello di Assisi, cioe' le stimmate. Un vero e proprio pregiudizio, che Siri non riusci' a demolire. ''Ho avuto grande stima del fondatore dell' Universita' Cattolica, che era uno studioso di grande prestigio e mio amico ma purtroppo – disse il cardinale – in quell'occasione sbaglio'. Emise un verdetto superficiale, tanto e' vero che alle sue affermazioni secondo le quali tutte le stimmate, ad eccezione di quelle di San Francesco d'Assisi e di Caterina da Siena, dovevano considerarsi frutto di isterismo e di autolesionismo''. In merito, Siri volle pero' sottolineare che ''la stessa Civilta' Cattolica dichiaro' di non essere d'accordo''.