La prossima udienza il 23 novembre, sette gli imputati fra cui il direttore. Il pm Lionetti chiede che vengano ascoltate altre 21 persone.
Il Pubblico ministero del tribunale di Lucera, Santina Lionetti. ha chiesto che all'udienza del processo a carico dell'ex direttore della filiale della Cassa rurale e artigiana di Carpino, Giuseppe Fiorentino, e di altri sei imputati che si terrà il 2.3 novembre presso la sezione distaccata di Rodi Garganico, sia autorizzata la citazione di ben ventuno persone. Si tratta di due militari della guardia di Finanza, Benedetto Asciuti e Pietro Nardella; e di Nicola Mitrione, Nunzia Gravina, Michele Fini, Michele Sacco, Angelo Mitrione, Michele Ciuffreda, Antonio Maccarone, Dashnor Hamitaj, Matteo Steduto, Giuseppe Luciani, Matteo Luigi Conforte, Assunta Paolino, Bartolomeo Rignanese, Antonio Di Cosmo> Rita Antonietta Trombetta, Luigi Leonardo Trombetta, Antonella D'Arnese, Francesco Milone, Federico Lauriola, Michele Antonio Di Viesti, Michele Vicedomini, Michele Ciuffreda, Mina Conforte, Rocco Romagnolo. Gli agenti della Finanza saranno ascoltati in merito alle indagini che hanno effettuato riguardanti le presunte operazioni bancarie illegali di cui devono rispondere, a diverso titolo, gli imputati; gli altri testimoni saranno ascoltati sulle movimentazioni bancarie che vengono contestate all'ex direttore e ai cassieri dell'istituto bancario carpine
GLI IMPUTATI –
L'ex direttore, Giuseppe Fiorentino (difensore di fiducia, Gaetano De Perna), il presidente del consiglio di amministrazione dello stesso Istituto, Giovanni Ercolino (difensori di fiducia Luigi Follieri e Nazario Florio), i cassieri Vittorio Pazienza, Nicola Urbano, Angela Urbano, Costanzo Ritrovato, tutti difesi dall'avvocato di fiducia, Gianluca Vincenzo Bocchino; ancora, di Michele Vivoli (avvocato di fiducia, Giuseppe Simone).
LE ACCUSE –
Ai primi sei imputati, la Pubblica accusa contesta che «in concorso, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, con artifici e raggiri consistenti nell'eseguire movimentazioni indebite di denaro, perchè effettuate in assenza di autorizzazioni dei clienti, inducendo in errore la direzione centrale dell'istituto bancario circa la legittimità delle operazioni, procuravano a sè e ad altri, un ingiusto profitto, con danno dell'istituto bancario». Per tutti c'è «l'aggravante dell'abuso della relazione dì prestazione d'opera». Per l'ex direttore e i cassieri l'accusa è anche di avere eseguito «operazioni indebite di denaro, in assenza di autorizzazione da parte dei clienti, procurando a sè e ad altri un ingiusto profitto, ol tre all'aggravante dell'abuso della relazione di prestazione d'opera». Michele Vivoli (l'unico non bancario) è accusato di aver «aiutato Fiorentino ad assicurarsi il profitto in relazione ad un bonifico di diecimila euro mediante prèlievo dal conto corrente di Nicola Mitrione, e accreditamento in favore della "Bi.ol.ga." dei fratelli Vivoli, disponendo indebitamente della predetta somma con bonifico in favore di Donato Azzarone, suocero di Giuseppe Fiorentino».
PARTI CIVILI –
Due le costituzioni di parte civile: la Cassa di San Giovanni Rotondo, per il «danno d'immagine procurato all'istituto a seguito di quanto accaduto presso la filiale carpinese»; inoltre. Giuseppe Luciani, titolare di un salune automobilistico, a Rodi Garganico, nei conf'ronti del solo ex direttore della filiale della banca sangiovannese.
I FATTI –
Oggetto dell'inchiesta della magistratura si sarebbero svolti tra i12003 e i12003,l'anno successivo l'avvio delle indagini a seguito di denunce da parte di correntisti che si erano visti registrato sul proprio conto operazioni bancarie mai autorizzate, tantomeno fatte personalmente. Della questione si interessò anche la Banca d'Italia che mandò propri ispettori a Carpino i quali avrebbero riscontrato «anomali comportamenti, riguardanti concessioni di finanziamenti non deliberati dalla banca e movimentazioni anomale su conti correnti e su libretti non autorizzate dalla clientela, ammanchi di cassa derivanti da chiusure giornaliere, nonchè concessioni di facilitazioni creditizie non risultanti dal sistema informativo«.
Francesco Mastropaolo