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Ordine del giorno per il consiglio comunale del 3 dicembre 2007

La sicurezza è un valore assoluto, quotidiano, che va garantito agendo giorno per giorno senza steccati ideologici, evitando qualsiasi forma di speculazione politica. Da qualche mese la nostra comunità è sempre più di frequente interessata da atti di criminalità che non possono lasciare indifferenti i più. Ai furti in appartamento o negli esercizi commerciali si aggiungono rapine ai danni di commercianti effettuate anche in pieno giorno.

Siamo di fronte a fatti inquietanti che colpiscono e ai quali va risposto con strumenti adeguati.
Sono atti di una straordinaria rilevanza perché sono diffusi e interessano decine di cittadini ma assumono una particolare rilevanza quando riguardano il primo cittadino perchè hanno un forte valore simbolico al pari di quello relativo all'incendio della macchina di un carabiniere avvenuto nelle scorse settimane.
Sono fenomeni che possono incidere possono incidere sul clima politico e culturale di una città fino a mutarlo. È ciò che potrebbe accadere dopo i fatti delinquenziali che verificano in città. Episodi che, per la loro frequenza e la rapida diffusione hanno scosso l’opinione pubblica e spingono la politica verso un indurimento della risposta preventiva e repressiva contro alcune forme di illegalità. La sensazione che si avverte in città è quella dell'impunità. Qualunque illecito può essere commesso senza che i responsabili vengano assicurati alla giustizia. Si vive un senso di insicurezza generale. Non è possibile lasciare la casa incustodita o la propria attività senza un'adeguata vigilanza. È particolarmente drammatico rilevare, stando ai primi dati, che i protagonisti di atti delinquenziali siano giovani e giovanissimi residenti, ancora in età scolastica , che hanno abbandonato la scuola e sono preda della delinquenza più o meno organizzata. I ripetuti atti delinquenziali non si verificano solo per caso o per  sfortunate coincidenze, sono la logica conseguenza di una debolezza delle politiche fin qui adottate oltre che delle stesse istituzioni. Sono il frutto di una mancata attenzione ai fenomeni della devianza e dell’emergenza sociale, della precarietà occupazionale, della incertezza sul proprio futuro. Per questo il problema della sicurezza si salda al grande tema della legalità
L’assenza di legalità ha prodotto la situazione che abbiamo sotto gli occhi di tutti: la crisi della cultura delle regole, la deviazione per cui chi sbaglia non viene punito, il permissivismo colpevole verso forme di illegalità.
Combattere gli episodi di criminalità con severità ma, insieme, aggredire le cause del crimine. È questa la premessa di una svolta culturale, prima che politica. Di visione della società.
Ma bisogna saper leggere la realtà, prestare attenzione ai  bisogni della gente. Perché l’illegalità, miseria umana e morale, perdita di senso nella gerarchia dei valori non sono tratti genetici e neppure solo degenerazioni culturali. Ma possono divenire fenomeni collettivi.
Per questi motivi il fenomeno della maggiore sicurezza non può risolversi sul piano, pure importante e decisivo, dell’ordine pubblico. Servono inflessibilità e rigore in tema di ordine pubblico ma anche politiche inclusive per l’integrazione.
Su questo piano le istituzioni devono dare risposte certe.
A livello centrale l’approvazione del dl sulla sicurezza è un primo passo. Uno strumento operativo per lavorare sul piano della prevenzione e della repressione che amplifica i poteri del sindaco e indica linee guida su una più efficiente collaborazione tra i soggetti responsabili dell’ordine pubblico con il pieno e totale coinvolgimento della polizia municipale.
A livello locale bisogna però lanciare segnali concreti adottando la linea della fermezza contro ogni forma di abusivismo, sia esso edilizio o commerciale, contro l'occupazione illecita di spazi pubblici e il degrado territoriale, contro una cultura del "possibile comunque" che in questi anni ha alimentato un clima di illegalità diffuso che ha fatto sentire i cittadini abbandonati e non tutelati dalle istituzioni.
È necessario, pertanto, intensificare il presidio del territorio utilizzando in modo razionale ed efficiente la polizia municipale, a partire dalla utilizzazione di tutte le unità in forza al comando ed oggi dislocate nei vari uffici comunali e in stretta collaborazione con le forze dell’ordine dislocate nella nostra città.
Mettere a disposizione le risorse necessarie per estendere l’eccellente servizio prestato dal nucleo  CIO dei carabinieri nel corso della stagione estiva a tutto l’anno.  
Potenziare l’attività dei servizi sociali comunali, in stretta collaborazione con il Sert e gli uffici della Asl, per sviluppare progetti di integrazione e di inclusione  sociale avendo particolare cura ad accrescere i rapporti con le scuole per monitorare, controllare e combattere il fenomeno della dispersione scolastica.
Attivare servizi straordinari per aumentare il tasso di sicurezza sociale.
Istituire un osservatorio coinvolgendo gli operatori sociali, le famiglie, la scuola, le associazioni del volontariato  per un’analisi costante delle dinamiche del disagio sociale e per lo studio di strategie e di aiuto alle famiglie a rischio.

Antonio Giuffreda