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Comunità Montana, Pinto non si arrende e chiama in causa la Commissione antimafia

L’ex presidente minaccia il ricorso alle vie legali per la sua mancata elezione a consigliere rappresentate del comune di Rodi Garganico.Il pre­sidente della Comunità mon­tana del Gargano, Nicola Pinto, chiederà l'intervento della ma­gistratura su quanto accaduto nei giorni scorsi nel corso del consiglio comunale di Rodi Garganico. Che ci dovesse essere una reazione dura da parte del pre­sidente Pinto, a quella che il diretto interessato definisce una vera e propria “pugnalata” alle sue spalle da parte del sin­daco di Rodi Garganico, Car­mine Danelli, e della sua mag­gioranza, era nell'ordine delle cose; anzi, ci saremmo mera­vigliati se Pinto avesse fatto scorrere il tutto sotto silenzio. Indietro di qualche giorno per ricordare che il consiglio comunale di Rodi Garganico non ha rieletto come rappre­sentante della minoranza in seno alla Comunità montana del Gargano il consigliere Ni­cola Pinto, decretandone, in pratica, la sua definitiva uscita dall'ente montano, e questo al­meno per i prossimi cinque anni, l'arco di tempo della le­gislatura del Comune di Rodi Garganico. Come si è arrivati a som­mare i numeri per “mettere alla porta” Nicola Pinto è pre­sto detto. All'interno del con­siglio comunale di Rodi Gar­ganico s'è costituito un nuovo gruppo di minoranza compo­sto da quattro consiglieri eletti nella lista del sindaco D'Anelli che, a maggio scorso, ha con­solidato il suo mandato con un largo consenso elettorale e re­legato all'opposizione, per la seconda volta consecutiva, pro­prio Nicola Pinto. A1 momento delle votazioni per la nomina dei tre rappre­sentanti del Comune in seno alla Comunità montana, la neo minoranza ha votato per un suo uomo, Mario Carnevale, mentre la minoranza storica, di cui fanno parte insieme a Pinto altri quattro consiglieri, ha indicato nel presidente del­la Comunità montana, appun­ to Nicola Pinto, il suo rappre­sentante. Alla conta dei voti: quattro voti a Carnevale e altrettanti a Pinto: risultato che ha favorito Carnevale, per età anagrafica. Pinto, assente perchè impe­gnato a presiedere i lavori del consiglio della Comunità mon­tana, a questo punto, è andato su tutte le furie, preannuncian­do che percorrerà le vie legali per mettere a nudo compor­tamenti "“inspiegabili sia dal punto di vista politico che di opportunità da parte della maggioranza che ha "creato" una minoranza fittizia al solo scopo – sottolinea – di consu­mare una vendetta personale da parte di chi ritiene di poter gestire l'amministrazione co­munale non rispettandone le regole e con comportamenti non proprio cristallini”.  Pinto ha preannunciato che ricorrerà al Tar e alla Com­missione antimafia; non solo, ma che denuncerà penalmente quanti si sono prestati a un “gioco vergognoso, servendosi di strumenti e mezzi subdoli, commettendo, così, un falso ideologico e un abuso di po­tere“. Comunque, fino a primavera inoltrata, Pinto dormirà sonni tranquilli, in quanto potrà con­tinuare a presiedere l'ente montano prima che si completi la composizione della nuova assemblea consiliare, che sarà determinata dalla nomina dei tre rappresentanti da parte dei tredici Comuni che fanno par­te dellente montano. Ma a questo punto la que­stione supera gli aspetti stret­tamenti politici per assumere contorni che delineano nuovi scenari. Pinto, conoscendone l'insi­stenza, non dermorderà cer­tamente, ricorrendo a tutti gli strumenti legali perchè, come sottolinea, “non è possibile non reagire ad azioni che esulano da qualsiasi analisi politica per aprirsi esclusivamente a percorsi tortuosi voluti da chi, evidentemente, è avvezzo a me­todi che pensavamo fossero lontano dal nostro contesto. E' impossibile, infatti, convincer­ci del contrario che, nel mo­mento in cui stavamo operan­do nell'interesse delle comu­nità garganiche e, dunque, an­che di Rodi Garganico, proprio qui si stava consumando quel­lo che riteniamo sia stato frut­to di una logica perversa che si può sintentizzare nel "Tanto peggio, tanto meglio"”.