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La replica del vice sindaco di Vieste a proposito della scalinata “Perotti”

Carissimo cittadino, in relazione alla vicenda da Lei sollevata e che ha appassionato molti utenti di Ondaradio, desidero parteciparLe e parteciparVi (visto che ci leggeranno in tanti), come contributo di chiarezza, alcune ineludibili considerazioni che in forza del caso specifico  – mi scuso fin da ora!- richiederanno anche l’accenno a proceduralità burocratiche di non sempre agevole percezione da parte del pubblico, abituato invece alla speditezza ed immediatezza del linguaggio mediatico.
Vicende come quella della scalinata, tuttavia hanno una loro complessità che non può essere elusa in nome di una facile divulgazione che autorizzi poi giudizi sommari e populisti.
Al riguardo, ritengo, debba essermi consentito evidenziare preliminarmente un duplice aspetto ambivalente nella vicenda di cui stiamo discutendo: il rigoroso rispetto della Legge e l’altrettanto rigoroso rispetto delle procedure dal caso specifico richieste. Sono questi principi cardine dell’Ordinamento Giuridico ai quali tutti ovviamente dobbiamo uniformarci e rispettare in ossequio alla pacifica e civile convivenza: dura lex, sed lex riassumevano i latini alludendo al carisma granitico ascritto nel bene e nel male alle leggi; di conseguenza le responsabilità di un Amministratore Pubblico, nell’esercizio delle sue funzioni, sono indissolubilmente legate ai poteri e alle competenze previste e attribuite dal dettato legislativo.

Detto questo, nel merito, lo scrivente ha assunto l’impegno pubblico, in questo forum, di accertare se l’intervento denunciato fosse legittimo ed ha ritenuto predisporre in tal senso un sopralluogo della Polizia Municipale, per verificare la  conformità dello stesso all’elaborato progettuale allegato al Permesso di Costruire (di seguito P.d.C.) rilasciato dal Comune di Vieste, unitamente alla verifica di tutti gli atti endoprocedimentali, (vale a dire degli atti ed adempimenti interni al procedimento medesimo) che hanno contribuito a perfezionare il provvedimento finale nella forma del Permesso di Costruire.

Dunque, come da Lei riconosciuto, ho ritenuto doveroso accertare la legittimità del provvedimento autorizzatorio e la conformità del costruito rispetto agli elaborati progettuali presentati al  Comune;
ed in tal senso –lo ribadisco- ho disposto un  sopralluogo della Polizia Municipale, richiedendo nel contempo opportuni ragguagli all’Ufficio Tecnico Comunale, riscontrando per le vie brevi come esito, la legittimità del P.d.C, rilasciato e la conformità dell’intervento eseguito e in via d’ultimazione.

Questo era l’impegno che avevo assunto e credo di averlo rispettato al di là dell’eco della montante polemica o della singola aspettativa e/o valutazione che sul piano personale ognuno di noi ha circa l’utilità, l’aspetto estetico o gli eventuali inconvenienti di sicurezza stradale, ascrivibili all’intervento edilizio in cronaca.

Non avevo né  potevo assumermi l’impegno di revocare e/o annullare quel P.d.C. per due semplici ragioni:
1.    non ero a conoscenza se effettivamente vi fosse un regolare P.d.C., nel momento in cui sono intervenuto per accertare quanto stesse accadendo lungo quella scalinata;
2.    non rientrano nelle competenze assegnate ai componenti della Giunta Municipale i poteri di revoca e/o annullamento di un P.d.C. essendo il rilascio di quest’ultimo demandato agli uffici competenti previo opportuno procedimento;

Mi rendo conto che la mia replica possa non incontrare i (Suoi)/ Vostri favori, ma è la  verità rispetto ai poteri ed alle competenze, che lo scrivente può effettivamente esercitare in relazione alle funzioni assegnate e contemplate dalle norme vigenti. (Dlg. 267/2000 specificamente).

Un ulteriore considerazione desidero svolgerla riguardo all’aspetto della salvaguardia dei diritti dei terzi; in tal senso, a tutela dei medesimi, in casi come il presente, è possibile, lecito, nonché ammissibile ricorrere agli strumenti che la giustizia amministrativa mette a disposizione dei cittadini qualora risultino lese posizioni di interesse legittimo vale a dire impugnare gli atti con ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale; come anche –in alternativa- si può produrre  formale istanza al Comune sottoscritta dai cittadini singoli ed associati a tutela degli stessi interessi legittimi lesi; nello specifico corredandola e dunque rafforzandola con un’apposita perizia sottoscritta da tecnici abilitati, che evidenzi cause e motivazioni tali da rendere plausibile l’accoglimento della stessa e sospingere  la pubblica amministrazione ad esercitare un intervento risolutivo in forma di autotutela.

Ritengo in conclusione che queste mie considerazioni siano il percorso naturale e rispettoso delle Leggi e delle Istituzioni in relazione a situazioni come quella evidenziata;  Cittadini ed amministratori, ognuno nei rispettivi ruoli, hanno dunque opportuni strumenti per porre rimedio ad eventuali abusi, e reimettersi nell’alveo comunemente condiviso ed apprezzato dello stato di diritto.

Al termine di questo mio intervento voglio riservare una valutazione dello strumento forum in relazione al potenziale senso di tutela civica che da esso sprigiona attraverso denunce, proposte, segnalazioni concernenti la vita e le opere e le omissioni cittadine.  Al riguardo non posso che felicitarmi per la nascita di un ulteriore strumento di interazione fra cittadini e pubblica amministrazione, che si va aggiungere ai tanti già esistenti (giornali, radio e televisioni).Tuttavia va precisato che tale interazione deve inquadrarsi in una giusta dialettica fra i citati interlocutori, rispettosi ognuno dei propri ruoli e che la stessa non può tradursi in sudditanza da parte dell’amministratore ai dettami provenienti da una comunità. Nel caso che ci riguarda –è bene ribadirlo- non mi sono certo mosso per sudditanza ad un coro di epiteti più o meno fondato, bensì per un legittimo desiderio di chiarezza che ha accomunato me Lei/Voi di fronte ad un caso messo in bella evidenza dal vostro / nostro formidabile strumento.
L’amministratore –lungi da me col sottolinearlo con cipiglio professorale- proprio perché esercita le sue funzioni a nome di tutti gli elettori e non solo di una parte, svolge il proprio mandato senza vincolo imperativo e dunque esente da istruzioni impartite da gruppi e gruppuscoli. Fosse anche un’assortita, nutrita ed erudita Community come quella di OndaRadio, il cui punto di vista rispetto e rispetterò tenendolo in grandissima considerazione ma non sarà il solo ad indurmi al legittimo esercizio delle mie prerogative, poichè mi sentirò sempre a posto con la coscienza quando con il mio agire avrò rappresentato tutti i cittadini, iscritti e non iscritti al nostro/vostro Forum. Tanto ho ritenuto di esporLe, caro cittadino, in rispettosa replica alle Sue sempre benaccette osservazioni.  

Infine, in relazione alle dichiarazioni rese al quotidiano “l’Attacco”, mi preme sottolineare che la cronista ha  manipolato il contenuto delle stesse, alterando il senso, significato e valore, delle mie affermazioni, purtroppo presentate e apparse come superficiali e banali.

Saluti
Saverio Prencipe