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Suolo fragile in Puglia e Basilicata

Che il sistema idrogeologico delle due regioni sia «critico» emerge dalle analisi dell’Associazione nazionale Bonifiche e Irrigazioni. Servono finanziamenti per interventi urgenti.La fragilità morfologica dell'Italia viene accentuata dagli scarsi finanziamenti destinati alla difesa del suolo e dalla progressiva contrazione della Superficie agricola utilizzabile (Sau) e della attività di manutenzione del territorio, aggravata da una disordinata crescita dell’urbanizzazione. E’ emerso da un incontro tenuto oggi a Bari, per iniziativa dell’Associazione nazionale Bonifiche e Irrigazioni (Anbi), per la quale se si mantenesse l'attuale trend per i prossimi 13 anni, nel 2016 la superficie agricola utilizzabile sarebbe ridotta a 9.816.221 ettari con un’ulteriore contrazione (di 2.302.571) superiore a quella dell’intera regione Toscana. Praticamente, in un quarto di secolo risulterebbe abbandonata o cementificata un’area pari a 5.229.679 ettari (pari ad un terzo della Sau del 1990).
Dall’incontro è emerso anche che i finanziamenti destinati alla difesa del suolo, fermi allo stanziamento di 39.100 milioni di euro del 2003, sono stati pari al 7,4 per cento delle necessità indicate, nonostante l’Agenzia per la protezione dell’Ambiente (Apat) abbia stimato che in Italia negli ultimi 80 anni si sono registrate 5.4000 alluvioni e 11.000 frane. Dal 1998 al 2003 – secondo i dati diffusi dall’Anbi – agli interventi di difesa del suolo sono stati destinati 1409,39 milioni di euro, il cui uso si è protratto fino al 2005 per poi sparire del tutto.

«Sul territorio – ha detto il presidente nazionale Anbi, Massimo Gargano, presentando i più recenti dati sulla ”critica” situazione idrogeologica di Puglia, Campania e Basilicata – ci sono solo i consorzi di bonifica a fare difesa del suolo e mancano perennemente le risorse: gli ultimi stanziamenti per la difesa del suolo in Italia risalgono al 2003. E’ passato troppo tempo e si è costruito tantissimo perdendo mediamente oltre il 20 per cento del territorio che è stato cementificato, e condonato quando costruito abusivamente, riducendo così sensibilmente le sicurezze dei cittadini».
Per l’Anbi serve quindi agire presto e con fermezza per aumentare la sicurezza territoriale, anche integrando un Piano straordinario di adeguamento della rete idraulica italiana con il Piano degli invasi. La sicurezza idrogeologica – per l’Anbi – è infatti condizione indispensabile per qualsiasi ipotesi di sviluppo e proprio la fragilità del territorio italiano è indicata come una delle cause per cui gli investitori stranieri privilegiano altri stati comunitari invece che l’Italia.

All'incontro odierno hanno partecipato gli assessori regionali pugliesi Enzo Russo (Risorse agroalimentari) e Onofrio Introna (Opere pubbliche), i presidenti delle Unioni regionali bonifiche di Puglia, Campania e Basilicata, l’avv.Anna Maria Martuccelli e rappresentanti dell’assessorato regionale pugliese all’ecologia.
L'incontro è di preparazione alla terza Conferenza organizzativa nazionale dell’Anbi in programma a Sirmione. Si stanno infatti tenendo in questo periodo gli incontri interregionali, per esaminare le questioni riguardanti i Consorzi di Bonifica.