Era il ras indiscusso di Sannicandro Garganico Nicandro Marinacci, vulcanico ex primo cittadino e parlamentare delI'Udc. Ma il 17 aprile del 2003 firmò un'ordinanza di demolizione, per precarie condizioni igienico-sanitarie, di alcuni banchi di vendita nell'area mercatale di Torre Mileto.
Banchi abusivi in legno, basamenti in calcestruzzo, 7 metri ed 80 centimetri per4 metri e 15 centimetri le dimensioni, strutture realizzate illecitamente e che ancora illecitamente venivano adoperate perla vendita diprodotti ittici senza le prescritte autorizzazioni sanitarie, veterinarie e commerciali: queste le ragioni alla base dell'ordinanza, finita nel mirino della magistratura, con relative accuse di abuso d'ufficio (il sostituto procuratore Claudio Rastrelli ha rilevato più violazioni delle norme vigenti, in particolare del decreto legislativo n.267 del 18 agosto 2000, che attribuisce invece in via esclusiva al dirigente del settore urbanistico il potere di abbattimento) e falso in atto pubblico (lo stesso Marinacci avrebbe poi sostituito l'ordinanza incriminata con un'altra riveduta e corretta). Un calvario di otto mesi, tra custodia cautelare in carcere ed arresti domiciliari. Il danno "ingiusto" subito dai diretti interessati stimato in 13mila euro per ogni struttura demolita. La difesa affidata all'avvocato Gaetano De Perna, l'assoluzione piena in primo grado "perché il fatto non costituisce reato" (il primo punto) e "per non aver commesso il fatto" (il secondo). Il ricorso della Procura in appello, un nuovo grado di giudizio. La conferma dell'assoluzione. Una storia finita? Probabilmente no. Per l'accusa sono aperte le porte dell'ultimo grado di giudizio, la Cassazione (se deciderà di ricorrervi). La difesa paventa la richiesta dei danni, proprio per la durezza e la lunghezza dei provvedimenti cautelari emessi nei confronti di Marinacci. Una storia che, in ogni caso, deve far riflettere. Non solo sui rapporti tra politica, pubblica amministrazione e magistratura.