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Ao’…. frà damm n’eur…damm n’euro…fà subt…

Era questo il suo saluto. Non chiedeva di più. Dal 9 febbraio non lo chiederà più. Così se ne vanno gli “scarti”di questa nostra moderna società. Da tutti i viestani era conosciuto come Caniucc, al secolo Matteo Chionchio.Chi lo ha frequentato da giovane  lo ricorda bravo a scuola, diligente ed educatissimo. Poi la malattia. Quella malattia che ti assale improvvisamente. Quando non te l’aspetti. La peggior che a un essere umano possa capitare. Che sconquassa la famiglia e rende così impotente il “potente uomo”. Certo, di mezzo c’è questa nostra modernità che non è altro che la più prolifica e meno controllata “linea di produzione” di rifiuti e di essere umani di scarto. Capace di seghe mentali al cubo su una legge elettorale e capacissima di sprigionare quantità enormi di persone private dei loro modi e mezzi di sopravvivenza. Che tristezza! Anzi, che schifo!
Anche questo, oggi, è il mio paese.
Caniucc, la tua dipartita così silenziosa…… è stata assordante. Sono sicuro in tanti quando rammenteranno le tue vicende abbasseranno la "cresta"….
e spero….non solo per quest'istante…
Tanino Delli Santi così ti avrebbe declamato….

(….)
Rcord ch’er ques sch’rut
Quann nu prevt e nu tavut,
purtet da quatt spiazzin,
passavn pu cors Fazzin.
Né parind, ret, né cumber
Ma sol la carrozz du c’mter !
Nè na cungrej nè na gh’rland :
er nu rmit! Mo stej pi sand!

Michele Prencipe