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I DINOSAURI DEL GARGANO PRESTO “VISIBILI” A BORGO CELANO

Appaltati i lavori per la realizzazione del parco paleontologico della Montagna del Sole – 370.000 euro da spendere grazie ad un finanziamento por ottenuto dal Parco Nazionale del Gargano.
Presto i turisti e gli appassionati di archeologia potranno ammirare le impronte e le contro-impronte di dinosauri rinvenute nel 2000 in una cava tra San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo. A renderlo noto il sindaco Michelangelo Lombardi, che ha annunciato l’avvio da parte del Paco Nazionale del Gargano della procedura per la realizzazione del “Parco Paleontologico e dei dinosauri” di Borgo Celano nell’ambito del finanziamento Por Puglia 2000-2006 (Progetto Integrato Settoriale Gargano n. 15 – “Territorio, cultura e ambiente del Gargano, Misura 2.1 – Valorizzazione e tutela del patrimonio culturale pubblico e miglioramento dell’offerta e della qualità dei servizi culturali). Dopo anni di attesa, spiega Lombardi, finalmente si giunge alla conclusione e presto anche la cittadina garganica natia di Pasquale Soccio e Joseph Tusiani avrà il suo “museo” archeo-paleontologico che conta. Come si ricorderà, Alfonso Bosellini, Piero Gianolla e Michele Morsilli, ricercatori del Dipartimento di Scienze Geologiche dell''Università di Ferrara, nel 2000 scoprirono quasi per caso decine di impronte di dinosauri sulla superficie di rocce datate al Cretaceo inferiore (circa 125 milioni di anni fa). Questa scoperta rappresentava la prima segnalazione di impronte di dinosauro sul Gargano (successivamente ce ne furono altre a Peschici e Mattinata) e testimoniavano come questi grandi rettili "passeggiassero" già sui sedimenti della piattaforma Apula (un esteso banco carbonatico paragonabile a quello delle attuali Bahamas) circa 50 milioni di anni prima di quelli più famosi di Altamura. Le impronte garganiche (dovremmo chiamarle contro-impronte) sono di notevoli dimensioni e da uno studio preliminare, effettuato dal gruppo degli scopritori insieme ad Antonio Russo (Ordinario di Paleontologia dell''Università di Modena) e a Fabio Dalla Vecchia (del Museo Paleontologico di Monfalcone), apparterrebbero a grossi dinosauri bipedi (tridattili), sia carnivori (teropodi), che erbivori (ornitopodi). Sono state rinvenute anche alcune impronte circolari che probabilmente sono state lasciate da dinosauri quadrupedi (sauropodi). Dal punto di vista scientifico questa scoperta rappresentava e rappresenta un importante nuovo dato da tenere presente nelle ricostruzioni paleogeografiche del Cretaceo inferiore, mentre, per gli appassionati di dinosauri, un ulteriore motivo per raggiungere e scoprire lo splendido territorio del Parco Nazionale del Gargano, che oggi, grazie anche ai Por-Pis regionali, si arricchisce di ulteriori contenitori culturali e di trattenimento. E se a Borgo Celano tutto è in dirittura di arrivo, ancora in alto mare resta la situazione della vicina Rignano Garganico, dove un altro finanziamento Por-Pis, questa volta da 750.000 euro, rischia di essere perduto se non si interverrà nell’immediato e si provvederà ad accelerare i tempi per realizzare il Parco Archeologico Virtuale su Grotta Paglicci e sul Paleolitico del Parco Nazionale del Gargano. Nel più piccolo comune del Parco, si attende da anni anche l’apertura del Museo di Grotta Paglicci, i cui lavori sono iniziati da anni e mai ultimati. Ultimamente due contenziosi tra la ditta appaltatrice dei lavori, la Claudio Grenzi Editore di Foggia, e il Comune rischiano di rinviare all’infinito la vicenda, mentre Manfredonia, con il suo Museo Nazionale, si avvia ad ospitare (definitivamente?) i reperti preistorici del più importante giacimento paleolitico d’Italia e d’Europa. Come andrà a finire? Lo sapremo solo nelle prossime settimane, quando si potrebbe giungere ad un accordo tra la stessa Ditta Grenzi e la Pubblica Amministrazione locale.

Angelo Del Vecchio