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PESCHICI: LA LEGGENDE DI BARBAROSSA E DEL TESORO SEPONTO DI KALENA

Il Gargano preda favorita del corsaro turco Khair-ad-din.Al corsaro turco piacevano le coste del Gargano. Il litorale alto e ricco di insenature offriva alla sua flotta numerosa approdi facili da difendere. Le strette strade interne non consentivano l'arrivo sollecito di soccorsi alle cittadine razziate.

Del resto, chi avrebbe affrontato le diverse centinaia di guerrieri che sbarcavano dalle flottiglie con le quali Barbarossa aggrediva i centri costieri? La storica pugliese Teresa Maria Rauzino ricorda una suggestiva leggenda, attorno all'abbazia benedettina di Santa Maria di Kàlena a Peschici. Dei frequenti sbarchi di predoni è una prova il cunicolo sotterraneo che consentiva ai monaci di fuggire verso la caletta Jalillo, ma si vorrebbe nascosto nel monastero un prezioso ricordo di Khair-ad-din, un vitello d'oro sotto il capo di una giovane sepolta. Si dice fosse cara al temibile condottiero turco. Khair, detto il Barbarossa, visse tra il 1475 e il 1546 e fu il grande ammiraglio della flotta creata da lui per Solimano il Magnifico come la prima marina ottomana. Fu un'agguerrita componente di questa terribile macchina da guerra ad assalire in forze la Puglia nel 1537. Ad illustrare la tecnica impiegata dalle orde di Khair-ad-din, nel libro Mursia "Vita e imprese del corsaro Barbarossa", 250 pag. 17 euro, è l'inglese Ernle Bradford, esperto di guerra sul mare, che ha servito nella Royal Navy. Spesso, guidati da rinnegati cristiani, i turchi sbarcavano a diversi chilometri da città e villaggi. Gli abitanti si credevano al sicuro, non avendo avvistato alcuna vela, e non avevano scampo allo sciamare dei razziatori bramosi di preda. Alle povere anime non restava che il destino scelto dagli aggressori: la morte o "l'orrenda schiavitù". Terrore di coste e navigli, ma anche consigliere del più famoso sultano, Khair ha dominato il Mediterraneo nella prima metà del '500. Bradford ricostruisce le straordinarie imprese di questo corsaro e descrive la vita di bordo, il carattere degli equipaggi, la cura per le imbarcazioni e le tecniche di combattimento. La casa editrice Mursia è sempre stata attenta alla vita di mare, cui dedica diversi titoli nelle sue collane, alcune specializzate. Non manca la narrativa marinara. Un esempio è il recente "Drinkwater. L'occhio della flotta", 320 pag. 17 euro, romanzo di vele, azione ed epici abbordaggi di un altro lupo di mare, Richard Woodman. "Nel pieno della rivoluzione americana di fine '700, la flotta britannica deve fronteggiare anche i continui attacchi francesi e spagnoli. La Royal Navy affida alla fregata Cyclops un lavoro sporco: attraversare l'Atlantico, raggiungere la guarnigione britannica in Carolina e consegnare una cassa di denaro falso che dovrà a minare l'economia dei coloni ribelli. Il giovane guardiamarina Nathaniel Drinkwater partecipa con coraggio alle furiose battaglie sul mare e alle cruente spedizioni nel continente americano. Sullo sfondo, la potenza della flotta inglese, i torbidi giochi politici tra gli alti gradi, la brutalità della vita di bordo".